L’iniziativa “Mafia Tour”, fruibile su Airbnb, ha fatto insorgere il popolo del web che denuncia l’iniziativa dal dubbio gusto morale.
Si chiama “Mafia Tour” ed è solo l’ultima delle trovate disponibili sul noto portale Airbnb.
A lanciare l’iniziativa è un ragazzo napoletano innamorato della sua città e contento del boom turistico che questa sta vivendo. Afferma che Napoli è una città in cui bisogna nascere per capirla; e fin qui niente di strano, se non fosse che il ragazzo afferma anche di aver avuto familiari coinvolti in affari di mafia. Cosi l’organizzatore, forte di questa condizione unita ad una passione incrollabile per Napoli, ha deciso di organizzare il controverso tour che, come facilmente immaginabile dal titolo, guiderà gli interessati alla scoperta dei luoghi, dei come e dei perché della criminalità organizzata napoletana.
A spasso tra Forcella e quartieri spagnoli
Il tour, guidato dal ragazzo stesso, partirà dal centro storico dove verrà raccontata la storia di Napoli e di come è nata la camorra. Verranno poi visitati i luoghi della città dove verrà spiegato l’operato della mafia sul territorio. Il tour prevede anche un passaggio nei luoghi (tristemente legati ad eventi di natura camorristica come Forcella e i quartieri spagnoli) dove l’attività criminale prosegue tutt’ora, anche se lontano da occhi indiscreti. L’evento è descritto come “camminata storica” ed ha il costo di 25 euro a persona.
La denuncia sui social
Sebbene il ragazzo dietro l’iniziativa sia veramente appassionato della sua Napoli e dei temi trattati nel tour, la cosa ha fatto comprensibilmente storcere il naso a molti napoletani.
A denunciare la discutibile iniziativa sui social, creando grande clamore ed eco mediatico, è stato il noto speaker radiofonico Gianni Simioli, mediante il suo profilo Facebook.
Stamm’appost! Cioè a Napoli organizzano il “Mafia Tour”. Abbiamo “perso” pure la camorra?
scrive indignato lo speaker.
Numerose le reazioni e i commenti sotto al post, ma tutti sottolineavano, più o meno esplicitamente, la grave mancanza di rispetto nei confronti delle vittime della camorra e la mancata presa di coscienza da parte del ragazzo nel trattare un tema cosi delicato alla stregua di un attrazione per turisti. Non manca chi, infine, puntando il dito contro tutte le opere che negli ultimi anni hanno reso la camorra un fenomeno di massa e mondiale, considera questo tour come solo l’ultimo sottoprodotto di una cultura che ha spettacolarizzato e portato alla ribalta fenomeni che andrebbero invece osteggiati ad ogni costo.
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