venerdì, Novembre 22, 2024
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#BussoLaLettura // Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime di Claudio Calveri, recensione

Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime, recensione

Il termine “cuoco” vi fa venire in mente Walter White intento a preparare nel suo laboratorio prodotti purissimi o ad un uomo abile in cucina circondato da fuochi e coltelli? Se la risposta è la prima allora vi siete fatti un’idea del contenuto e della struttura di  Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime di Claudio Calveri, edito da Homo Scrivens. Nel secondo caso… pure.

Ciò detto, benvenuti nella Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime, da qui in poi è concesso praticamente tutto, e la colpa è solo vostra: non dovreste essere qui. Tutto ciò di cui avete bisogno è un alibi. E di qualcuno che porti le arance.

Claudio Calveri

L’opera di Calveri si discosta abbastanza dal concetto di libro, o almeno dal concetto convenzionale di libro inteso come narrazione di una storia, ma allo stesso tempo non è nemmeno classificabile come un ricettario o un libro puramente culinario. Si tratta di un’opera unica nel suo genere, che fonde sapientemente gli elementi della cultura Giallo-Crime con quelli gastronomici.

All’inizio il ritmo appare frastagliato se non addirittura confusionario (complice anche l’assenza dei numeri delle pagine nell’indice); il libro salta, spesso in meno di una pagina, da un argomento all’altro e da un paragrafo all’altro; ma superato lo scoglio iniziale si rimane sorpresi e si capisce che la struttura del libro è funzionale ad una trattazione di argomenti così vasta. Quello di Calveri è un crimine a suo uso e consumo, come ammette lui stesso definendo parti del libro “distorsive”. Ciò non è da considerare un difetto, anzi fa parte del “gioco” e solo così si può apprezzare fino in fondo lo sforzo dell’autore.

L’appetito viene indagando

Il libro offre tanti “assaggi”, spalmati e serviti, che il lettore può “spizzicare”. Si viene così catapultati a cena con brillanti detective, in rinomati ristoranti da film, si gustano le pietanze servite nelle Serie TV, si scoprono i pasti e l’importanza della cena del grande Poirot o Sherlock Holmes, le ricette dei piatti preferiti dei più grandi criminali della storia come Al Capone e la rinomata “cucina” di Heisenberg in Breaking Bad.

O, ancora, si incontrano le costolette di Freddie nel thriller politico House of Cards, momento di rigenerazione del machiavellico Frank Underwood, le ricette “più ricercate” su Google, le città iconiche del genere e quelle considerate più pericolose. Non manca, poi, una guida alla scelta dei ristornati adatti alla vostra fame di mistero, la possibilità di celebrare i compleanni delle figure legate al genere (a tal proposito il 20 Gennaio è stato quello di Hannibal Lecter, anche se è passato qualche giorno siete ancora in tempo per celebrare le persone come lui con “un piatto di fegato accompagnato da un buon Chianti”!) e tutto quello che è riconducibile al cibo e al crimine; insomma… un libro per tutti i gusti!

Alimentare, Watson!

Calveri, pasto dopo pasto, sfoggia tutte la sua cultura sul genere giallo-crime, il tutto condito da analisi sociali e psicologiche del perché il crimine (ma anche la tavola!) eserciti un fascino magnetico su di noi. Dunque il cibo, il luogo dove questo viene preparato, servito e consumato e il personaggio si fondono per restituire un’analisi sociale, culturale e psicologica degli elementi coinvolti e l’importanza (e alle volte anche la sacralità) del momento del pasto, sia nella realtà che nelle opere di finzione.

In tal senso il cibo diventa  protagonista, quasi un simbolo, che talvolta sfiora addirittura il misticismo (come nella serie Orange Is the New Black). Il cibo come momento per staccare la spina e rigenerarsi, come simbolo di attaccamento alle proprie origini (come nel caso dei gangsters italo-americani), come momento di convivialità o come momento per pensare; cosa che vale sia per i criminali che per i detective, reali o meno che siano.

E similmente anche il luogo in cui si consuma il cibo assume un ruolo primario, affermandosi come luogo fisico dove i personaggi, la loro vita, le loro esperienze e le loro trame si intrecciano davanti ad una tavola imbandita, rendendo cosi il luogo stesso il veicolo più adatto ad esprimere l’atmosfera del momento. Esemplare in quest’ottica la descrizione di Los Pollos Hermanos in Breaking Bad:

Ottimo il pollo fritto, impagabile l’atmosfera di assoluta normalità, condizione essenziale per avvertire il “controsapore” del caos e del male, con l’aroma inconfondibile della paura dettata dai cartelli della droga messicani a saturare l’aria e gli umori del personale.

L’autore

La collaborazione tra Claudio Calveri, che nel suo curriculum può vantare un Premio Massimo Troisi, e la casa editrice Homo Scrivens ha recentemente consegnato alle stampe due libri a tema gastronomico. E no, non sono semplici libri di cucina o ricettari; sono libri che affrontano la cucina in salsa nerd (o gli argomenti tipici della cultura nerd in ottica culinaria, come preferite) prendendo spunto da soggetti, reali e non, entrati a far parte della cultura di massa grazie a film, serie TV e libri. Stiamo parlando di Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime, uscito in tandem con Guida alla Cucina Nerd Fantascienza; entrambi novità letterarie recentissime uscite nel gennaio 2020.

Il commento

Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime è un testo simpatico e “leggero” (in base a cosa e quanto volete mangiare). Nel corso di tutta l’opera l’autore si trova a scherzare ed a ironizzare con il lettore, ricorrendo sapientemente ad un soft dark humor, che ben si adatta al tema trattato.

Nel libro non mancano numerose ricette per poter provare alcuni dei cibi elencati dall’autore. Due di queste sono state create per l’occasione dallo chef Salvatore Falco. L’intuizione di ripercorrere il genere giallo ponendo enfasi sull’aspetto gastronomico si rivela innovativa e vincente. Bisogna dar credito a Calveri di aver creato un’opera di grande originalità e spessore culturale.

A chi consigliare  Guida alla Cucina Nerd Giallo-Crime

Dedicato a tutti quelli che pensano che il colpevole più efferato sia, sempre e comunque, chi mette l’ananas sulla pizza

Claudio Calveri

Che voi siate più tipi da Soul Food Cafè dei Blues Brothers o da Vesuvio dei Soprano non importa, questo libro fa per voi. Se volete scoprire se il vostro stile culinario è preciso e metodico come in CSI o come quello di famosi investigatori dei romanzi gialli siete nel posto giusto. Se considerate Heisenberg un grande “cuoco” (probabilmente della cucina molecolare) troverete interessante il libro.

Consigliato chiaramente a tutti gli amanti del genere o alle buone forchette (meglio se sono entrambe le cose) che non hanno paura di eventuali spoiler (rischio concreto vista la mole di soggetti di fantasia presi in esame). O semplicemente alle persone che vogliono sperimentare l’ebbrezza del delitto anche a tavola, possibilmente senza nessuno che usi i coltelli per scopi impropri.

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