Il caso sospetto di coronavirus registrato a Napoli si è rivelato un falso allarme. “Semplice influenza” per la donna ricoverata al Cotugno, affetta da febbre alta e difficoltà respiratorie.
Dopo i sospetti casi di coronavirus di Bari e Parma, anche quello scattato a Napoli è stato un falso allarme. Complice, forse, anche l’influenza stagionale che quest’anno sembra particolarmente aggressiva.
«Anche il caso dell’ospedale Cotugno di Napoli non è coronavirus, ma una semplice influenza» – così ha precisato il Ministero della Salute in riferimento al ‘sospetto’ caso della donna ricoverata a Napoli, sottolineando l’importanza di non creare falsi allarmismi.
La donna, asiatica di 63 anni, aveva cominciato ad accusare i primi sintomi dopo essere rientrata da un soggiorno nel suo paese d’origine, lo Sri Lanka. Preoccupati per la sua salute, i familiari hanno richiesto l’intervento del personale sanitario. Arrivata al Cotugno – ospedale specializzato nel trattamento delle malattie infettive – con febbre alta e gravi problemi respiratori, la donna è stata messa immediatamente in isolamento e sottoposta a tutti gli accertamenti predisposti in casi del genere. Grazie ai risultati delle analisi richieste dal protocollo, l’allarme è rientrato, poiché la paziente risulta affetta da semplice influenza.
Il coronavirus
Resta, tuttavia, alto il livello di allerta per la diffusione del coronavirus anche in Europa, dove i primi due casi sono stati registrati in Francia, a Bordeaux e a Parigi. Il coronavirus nella regione di Wuhan, focolaio della malattia, ha già causato 41 morti e costretto 56 milioni di persone alla quarantena, mentre i casi accertati in tutta la Cina sarebbero almeno 835, con 1.072 che manifestano sintomi e 177 che versano in condizioni critiche. Nel Wuhan stanno già costruendo un nuovo ospedale per accogliere i casi di contagio, in crescente aumento, mentre restano chiusi in Cina alcuni dei principali siti di interesse turistico.
Il virus registrato in Wuhan lo scorso dicembre è un nuovo ceppo di β CoV dal gruppo 2B, somigliante geneticamente (70%) al SARS-CoV. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denomitato questo nuovo ceppo come 2019-nCoV.
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