Napoli –Annullata la riunione prevista con i vertici del M5s in Campania da Vito Crimi, attualmente reggente del movimento 5 stelle dopo l’addio di Luigi di Maio. Il Motivo? Il PD. Si perchè il “caso Campania” si presenta a dir poco complesso per quel che riguarda il ruolo del Movimento 5 Stelle in relazione alle altre forze politiche.
Vi è in atto infatti una profonda spaccatura tra base e delegati: se da una parte gli attivisti invocano a gran voce la “corsa in solitaria“, i parlamentari del M5s vorrebbero invece l’intesa con il PD, un’intesa già nata al governo e testimoniata dagli stessi esponenti che dichiarano di stare “lavorando bene” con coloro che, fino a poco tempo fa, erano etichettati come gli acerrimi nemici.
Insomma, si prende tempo ed il rinvio è in realtà un rinvio tattico, nella speranza che le acque si calmino: Spadafora e Fico sperano ancora che la strada che porti a un patto anche a livello locale con i dem sia percorribile. E dunque chiedono di non aprire le votazioni su Rousseau, così come aveva chiesto Valeria Ciarambino nella scorsa riunione di Napoli, ma il tempo stringe.
In Campania il clima è infuocato. La conferma di una base in rivolta è arrivata con la visita, sabato scorso a Benevento, di Paola Taverna: la senatrice del Cinque stelle, altra sostenitrice del patto Pd-Cinque stelle alle regionali, è stata quasi linciata dagli attivisti in un incontro pubblico.
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