venerdì, Novembre 22, 2024
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Accademia di Belle Arti: la procura indaga per abusi sessuali

La manifestazione delle scorse settimane del movimento femminista “Non una di meno” ha acceso i riflettori su una situazione preoccupante, confermata anche da alcuni studenti dell’istituto

Si vivono giornate pesanti all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Un docente sarebbe indagato, infatti, dopo la denuncia di una studentessa che afferma di aver subito dal professore degli abusi sessuali. La Procura di Napoli afferma che, al momento, si tratta solamente di un atto dovuto nei confronti del docente.

Il fatto

Le indagini stanno verificando l’attendibilità delle prove fornite dalla studentessa. La ragazza, infatti, aveva intrapreso una relazione con il docente indagato: a sua detta, però, la sua posizione nella relazione era soggiogata e per questo avrebbe deciso di interrompere quel legame. Dai messaggi audio di Whatsapp forniti alla Procura, risulterebbe infatti una sorta di imposizione del professore nei confronti della ragazza. Già prima che il caso venisse alla luce, il direttore dell’Accademia Giuseppe Gaeta aveva disposto per il docente in questione un ammonimento formale. Gaeta aveva, inoltre, sollecitato gli studenti a denunciare, anche in forma anonima, qualsiasi tipo di comportamento che avrebbero ritenuto inappropriato. Nessuna segnalazione sembra essere arrivata alla sua attenzione.

L’episodio adesso, però, non sembra essere l’unica macchia ad infangare il prestigio dell’Accademia.

Dopo la denuncia al professore, altri studenti raccontano di alcuni atteggiamenti davvero fuori luogo tenuti da diversi insegnanti. Da proposte di chiamate a notte fonda ad apprezzamenti poco ortodossi, da carezze fin troppo confidenziali a battute a sfondo sessista.

Una situazione paradossale che la manifestazione degli attivisti di “Non una di meno” hanno portato a galla, scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora. Le azioni eclatanti del gruppo hanno ricoperto i corridoi dell’istituto con volantini e striscioni con accuse molto pesanti. “Festival del Rattuso 2020? Chi lo vincerà? State sintonizzati”, “Spodesta il professore che ti molesta”, “Nell’università c’è chi usa il suo potere per ricattarti e portarti al letto”: sono questi alcuni degli slogan urlati dall’azione che prende spunto dalla mobilizzazione internazionale “Un violador en tu universidad“.

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