Mentre in Lombardia la situazione Coronavirus sta diventando sempre più allarmante – risale a poco fa la notizia del quindicesimo contagio confermato nonché di alcuni treni fermi per casi sospetti – Vittorio Feltri pensa bene di esordire con l’ennesimo inopportuno e assolutamente non richiesto tweet sui napoletani.
Il “giornalista” – le virgolette sono d’obbligo – ha così twittato:
“Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona.”
La forte affermazione sta naturalmente scatenando l’indignazione di tutto il web. C’è chi, a prescindere dal contenuto vergognoso del post, sottolinea dettagli di forma ma significativi: “Oltre alla ributtanza del contenuto, si può notare anche “Lombardo” maiuscolo e “napoletani” minuscolo: la chicca di una cacca“, scrive un utente. C’è chi, guardando alla storia, ricorda che “Peste, scorbuto e pellagra tuttavia sono appannaggio delle popolazioni settentrionali“. E, infine, chi lo invita a rileggere i Promessi Sposi, il processo agli untori e tutto ciò che – non solo nella fantasia manzoniana – la peste portò.
L’indignazione non conosce latitudini e se sotto il Po c’è chi scrive: “Da campano devo ammettere che non invidio i lombardi che devono sorbirsi uno come te, cosa ben peggiore rispetto al colera e al coronavirus messi insieme”, dall’altro c’è un suo concittadino che afferma: ” Da Lombardo, spero che il Coronavirus si porti prima via lei“.
Ben oltre la linea del politically correct o della demenza senile, solo quattro giorni Feltri aveva condiviso un suo altrettanto agghiacciante tweet sul Coronavirus:
“Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibili in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo”.
Il “caso” ha voluto che il focolaio dell’epidemia in Lombardia sia stato generato non da un’extracomunitario sbarcato a Lampedusa ma da un manager milanese che viaggiava in prima classe.
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