sabato, Novembre 23, 2024
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L’ombra silenziosa della lupara bianca a Frattamaggiore, Afragola e Caivano

Tutto scorre tranquillo, la vita dei cittadini dell’hinterland a nord di Napoli (Afragola, Frattamaggiore, Cardito, Casoria, Caivano) solito tam tam quotidiano, lavoro, figli a scuola, impegni vari, tutto scorre monotono, silenzioso. Tanto silenzioso che non fa rumore nemmeno l’assassinio, forse due nel giro di pochi mesi. Perché il metodo   prevede l’occultamento di una persona assassinata. Proprio come la vecchia mafia corleonese che si sbarazzava dei cadaveri seppellendo i corpi nelle campagne, in luoghi poco frequentati per renderne difficile il ritrovamento, oppure di gettare il cadavere in un pilastro di edifici in costruzione e coprendolo con una colata di calcestruzzo, o di scioglierlo nell’acido sbarazzandosi successivamente dei resti, oppure di appesantirlo per gettarlo sul fondo di paludi o acquitrini. Insomma niente rumore, perché per la camorra non è buono fare rumore. Ma cosa si cela dietro questa quotidiana calma apparente? A Frattamaggiore, il 3 settembre 2019, è scomparso Giuseppe Granata, detto Pierino ‘o pazzo o anche ritenuto dagli inquirenti un personaggio di grosso spessore criminale. Secondo la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, la scomparsa di Pierino non sarebbe volontaria, ma da annoverare tra i casi di possibile lupara bianca. Le indagini sono partite da una sola certezza: la scomparsa di Giuseppe Granata è stata preparata nei minimi dettagli. Tra le varie ipotesi, quella che è ritenuta la più valida porta alla pista del traffico di droga, che in questo territorio ha un solo palcoscenico, il Parco Verde, che si trova a Caivano, ma che di fatto è una vera e propria enclave degli scissionisti che, sfrattati dal quartiere delle Vele, hanno trasformato il Parco Verde nella più grande piazza di spaccio della Campania. Dopo Giuseppe Granata, da sei giorni non si hanno notizie di Vincenzo Pellino, detto ‘o Pizzajuolo, esponente di spicco del clan Pezzella. L’uomo, che da tempo girava armato per timore di una imboscata, si è presentato disarmato a un appuntamento con una persona di fiducia, che probabilmente lo ha tradito, consegnandolo nelle mani di chi lo ha fatto sparire. I due possibili casi di lupara bianca potrebbero avere un unico legame: il traffico di stupefacenti. Gli scissionisti del Parco Verde hanno imposto ai clan a nord di Napoli il monopolio sulla droga. Chi compra altrove, paga con la vita. Secondo l’ultimo rapporto della Dda di Napoli il clan Pezzella ha azzerato nell’area a nord di Napoli i gruppi che facevano prima riferimento al clan Moccia di Afragola. Nel mentre la Direzione distrettuale Antimafia silenziosamente scava sempre più in profondità per arrivare a quel magna incandescente sotto quei terreni a nord di Napoli. D.V. – 21/02/20

https://www.facebook.com/LaBussolaNews2019.it/videos/212678756446115/

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