Niente funerali per Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli. Parenti e amici non ci stanno e hanno organizzato un corteo funebre per le vie del centro. Il corteo è stato interrotto dalla polizia.
In accordo con il DPCM e le direttive del Cardinale Sepe, nessun funerale sarà celebrato, nemmeno quello per Ugo Russo, il 15enne rimasto ucciso a seguito di un tentativo di rapina ai danni di un carabiniere. I funerali del ragazzo, inizialmente programmati nella chiesa dei Sette Dolori a Montecalvario, sono stati infatti annullati secondo quanto disposto dal DPCM. Il decreto prevede infatti, nel tentativo di arginare il coronavirus, la sospensione delle cerimonie religiose e civili.
Eppure questa decisione non è andata giù ai familiari e agli amici di Ugo che hanno organizzato un corteo funebre per le strade dei Quartieri Spagnoli. E cosi la bara bianca sfila tra le vie di Napoli accompagnata a spalla dai ragazzi dei Quartieri Spagnoli fino al carro funebre. Ad accompagnare la bara del ragazzo lungo la strada nel suo viaggio ultimo viaggio foto, palloncini, stendardi, magliette con la faccia del ragazzo e un coro intonato dai ragazzi dei Quartieri: “Ugo, Ugo”.
Le tensioni con le forze dell’ordine
Il corteo, partito alle prime luci del mattino, è riuscito solo in parte; quando il feretro di Ugo ha imboccato la strada pedonale di Via Roma, infatti, la polizia ha interrotto il corteo bloccando l’accesso alla strada con un cordone di uomini. Al blocco imposto dalla polizia seguono momenti di tensione con i partecipanti alla processione. Le forze dell’ordine sono tuttavia riuscite a gestire e a mantenere sotto controllo la situazione. Una volte che la bara è stata posizionata nel carro funebre il corteo si è infatti sciolto. I genitori del ragazzo hanno invece seguito il carro a bordo di uno scooter per recarsi al cimitero. La benedizione della salma avverrà nella cappella del cimitero stesso.
L’inchiesta
Si attendono gli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla procura di Napoli sugli eventi che hanno portato alla morte del giovane. Le indagini vedono indagati il carabiniere per omicidio volontario come atto dovuto imposto dalla autopsia. Indagato anche il complice, un ragazzi di 16 anni, del tentativo di rapina. Sarà compito della Procura anche far luce sugli eventi e sui colpevoli che hanno portato alla devastazione dell’Ospedale Vecchio Pellegrini.
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