Emergenza coronavirus: come accade nelle situazioni di calamità, la Basilica del Carmine a Napoli ha esposto il Crocifisso dei Miracoli. Non accadeva dal ‘600.
A seguito del decreto emanato domenica 8 marzo, anche le messe sono sospese fino al 3 aprile. Come stanno reagendo le chiese? E i fedeli? A Napoli si è verificato un evento straordinario: la Basilica del Carmine ha esposto il Crocifisso dei Miracoli, così come accade durante le calamità.
Apertura straordinaria del Crocifisso dei Miracoli
L’apertura straordinaria al pubblico del Crocifisso dei Miracoli, prevista normalmente solo 8 giorni l’anno, era già avvenuta durante la peste a Napoli nel 1656 e per il terremoto del 1688. Si dice infatti che il Crocifisso protegga la città dalle emergenze sanitarie, terremoti o eruzioni del Vesuvio. Secondo la tradizione infatti, nel 1439, il Cristo crocifisso spostò spontaneamente la testa per evitare una bombarda e si chinò verso destra, così come è ancora oggi. Il colpo distrusse l’abside dove si trovava la Croce, ma lasciando il Cristo indenne.
Tale prodigio ha fatto sì che i fedeli affidassero all’antico Crocifisso di legno con i capelli di seta dorata le situazioni di emergenza della città di Napoli. Il pellegrinaggio silenzioso, nel rispetto delle norme del decreto e della distanza di sicurezza, è già iniziato da ieri.
«In queste ore segnate dalla preoccupazione per il succedersi degli eventi, sarà aperto alla venerazione dei fedeli, il Santissimo Crocifisso miracoloso, che da sempre viene svelato nei periodi di calamità. A lui affidiamo la città di Napoli, l’Italia, l’Europa e il mondo intero». Per poter prendere parte all’adorazione, basterà recarsi nella Basilica del Carmine a Napoli, dove si venera la “Mamma d’o Carmene” (piazza del Carmine, nei pressi di piazza Mercato).
Come reagiscono le altre Chiese all’emergenza Coronavirus?
Per tradizione i napoletani sono conosciuti anche per la loro fede, molto sentita (basti pensare anche al culto di San Gennaro). Ci sono infatti altre chiese e parrocchie che si stanno mobilitando per continuare a fare comunità, anche attraverso i social.
Ieri sera, ad esempio, tramite il profilo facebook della parrocchia di Santa Maria della Salute (Napoli, via Salvo D’Acquisto, 6) è partita la prima di una serie di dirette, con la partecipazione del parroco, per consentire ai fedeli di rimanere uniti, anche se attraverso un social. L’iniziativa è partita dai ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile della Comunità di Napoli20, che ha come punto di ritrovo proprio quella chiesa.
Insomma credenti o no, basta poco per sentirsi meno soli in un momento così difficile per Napoli, per la Campania e per l’Italia intera.
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