“Abbiamo fino ad oggi fatto un lavoro di prevenzione: Una volta individuato il malato, facevamo un’intervista per individuare tutta la rete di persone entrate in contatto con il malato. E per 2 settimane siamo andati avanti così: Questa è la prevenzione individuale: individuare tutti i contatti del contagiato, fare loro i tamponi e metterli in quarantena. Quando però i numeri diventano di migliaia, questo lavoro di indagine ad uomo diventa concretamente impossibile. l’unica possibilità per prevenire è quella generale: Bisogna chiudere le attività economiche. Bisogna ridurre al minimo i contatti personali per 2 settimane per evitare l’esplosione del contagio. Dobbiamo chiudere l’Italia, altrimenti avremo una situazione drammatica negli ospedali già in affanno.”
Sono le Parole di Vincenzo De Luca pronunciate questa mattina nella trasmissione “Barba e Capelli” Su Radio CRC.
“Per questo è necessario il massimo di rigore da parte di ogni cittadino. Vi faccio un esempio semplice: C’è stato qualcuno che mi ha posto la domanda: “Dopo le 6 di sera, quando noi locali e pizzerie chiudiamo al pubblico, possiamo comunque consegnare a casa le pizze di asporto?” io dico no, anche se il governo ha detto di si, io dico di no, e farò un’ordinanza questa mattina. Vi spiego perchè: se 100 pizzerie consegnano pizze, ognuno consegnerà almeno 10 pizze, in 10 giorni sono 1000 contatti: Tu vai a casa di una persona e crei l’occasione di creare migliaia di contatti e di creare un canale di diffusione del virus. In questo momento le mezze misure non servono: Bisogna prendere misure rigorose!.”
Oggi forse Lombardia e Veneto formalizzano la chiusura totale per 15 giorni, Chiede Antonio Menna a Radio CRC a Vincenzo De Luca, mi pare che anche lei è su questa linea: E’ pronto a fare altrettanto?
“Io credo che sia ragionevole, anche perchè hanno migliaia di contagi. Noi valutiamo nelle prossime ore: Qualora dovesse essere necessario io non ho problema ad ordinare la chiusura di tutto: Chiusura di tutto vuol dire che resteranno aperte solo le farmacie e i supermercati. Per la Campania stiamo preparando anche il piano B: cioè ci stiamo preparando anche all’eventualità accadesse il peggio aumentando i posti i letto di terapia intensiva, che in questo momento sono 320, e stiamo lavorando per aggiungerne altre 520. Dobbiamo fare l’ipotesi più preoccupante, anche se ovviamente ci auguriamo di non arrivarci, dobbiamo essere pronti al peggio. Per questo contiamo di assumere nei prossimi giorni 1600 unità lavorative negli ospedali tra medici infermieri e amministrativi.”
Continua De Luca:
“Io vorrei fare un’appello anche a farla finita con tante lamentazioni superflue: sono due settimane di sacrificio, avremo poi dopo una ripresa economica straordinaria come ogni periodo di crisi, poichè la gente avrà voglia di vivere, di spendere e di consumare. Non mi preoccupa il dopo, che sono sicuro sarà di ripresa economia straordinaria, mi preoccupa riuscire a fermare oggi l’espansione del contagio e da questo punto di vista dobbiamo avere un rigore spartano. Non ci dev’essere nenache una sbavatura.”.
“Finisco ponendo una domanda a chi cerca di fare le cose a metà: “Se fra un mese, tuo padre, i tuoi figli, tuo nonno, ha una difficoltà respiratoria drammatica e deve andare in terapia intensiva e non c’è il posto in terapia intensiva, tu che fai?” Bene. al nord, a bergamo, siamo già in questa situazione: lì un medico deve decidere se ricoverare un malato di coronavirus o un soggetto che ha un trauma cranico che ha avuto un incidente stradale. Abbiamo per i medici situazioni drammatiche, poichè devono decidere chi deve vivere e chi deve morire. Ecco, per questo, ognuno di noi deve essere consapevole che deve dare una mano.”
“I cittadini di Napoli ieri hanno dato una prova di civiltà e responsabilità eccezionale: Ieri a Napoli non circolava nessuno, e per questo ve ne sono grato.” – Conclude De Luca.
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