Ieri, l’Aifa ha annunciato l’autorizzazione dello studio TOCIVID-19, che valuterà l’efficacia e la sicurezza del tocilizumab nel trattamento della polmonite da Coronavirus. Paolo Ascierto, l’oncologo napoletano del Pascale, aveva sperimentato il farmaco su alcuni pazienti campani. I buoni risultati e il confronto con i colleghi cinesi, che pure hanno utilizzato il farmaco, l’aveva portato a richiedere un protocollo nazionale.
Tuttavia, in serata, nella puntata di Carta Bianca su Rai3, Massimo Galli dell’Ospedale Sacco di Milano, con tono risentito e con un linguaggio più che sconclusionato, ha intimato di dare “a Cesare quel che è di Cesare e ai cinesi quel che è dei cinesi“. Galli ha dichiarato che il farmaco era già in uso in molti istituti e il primo a utilizzarlo in Italia sarebbe stato un medico bergamasco “nonostante le migliaia di casi affrontati nel suo ospedale“. Infine, ha implicitamente accusato Ascierto di volersi prendere i meriti e di fare “provincialismi di varia natura“.
Con toni palesemente irritati, Galli ha messo in scena, in diretta nazionale, un teatrino imbarazzante. Con le sue parole, ha sminuito apertamente il protocollo della sperimentazione Aifa e, in piena emergenza nazionale, ha posto vergognosamente l’argomento di una ricerca scientifica nell’ottica di un ‘chi arriva prima’ e di un ‘chi ha più morti’, lasciando imbarazzato lo stesso Ascierto. Per altro in maniera contraddittoria: da un lato, Galli fa intendere che l’attuazione dell’idea in Italia viene dal nord; dall’altro, opina sull’efficacia del farmaco perché non è un antivirale e bisogna capire il metodo e il tempismo della somministrazione – di fatto, sono proprio questi i motivi della sperimentazione Aifa.
In ogni caso, lo studio sul tocilizumab sarà frutto di una stretta collaborazione tra Aifa, università e istituti sanitari su tutto il territorio nazionale, a partire da quello di Napoli e dai corrispettivi di Modena e Reggio Emilia, e altri potranno aggiungersi. Nulla di più giusto che concludere con la replica di Paolo Ascierto arrivata in mattinata:
In un momento di emergenza come questo, tengo a precisare che il lavoro di brain storming fatto con il dr. Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione “cruciale” fatta con il dr. Ming, la professionalità dei dr. Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri Direttori Generali Bianchi e Di Mauro e del nostro Direttore Scientifico Dr. Botti, sono tutti elementi che ci hanno portato sabato 7 marzo ad incominciare a trattare i primi pazienti al Cotugno di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato. In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché tutti fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr. Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per Aifa che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con cauto ottimismo.
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