Con l’ultimo servizio di Striscia la notizia contro Paolo Ascierto, in piena emergenza nazionale, la televisione italiana continua ad alimentare la disinformazione. Servirebbe un intervento dei vertici nazionali.
A causa dell’ipereccitabilità di Massimo Galli, martedì sera era andato in onda il surreale teatrino di accusa a Paolo Ascierto, sulla questione tocilizumab, il farmaco già utilizzato in Cina e sperimentato in Italia da Ascierto, che combatte le complicanze respiratorie da coronavirus. Il dibattito si era trasferito sui social, con tanti messaggi di solidarietà ad Ascierto. La questione era stata ampiamente spiegata ed era piuttosto chiara. Ne avevamo scritto qui: Coronavirus, l’inutile polemica Ascierto-Galli.
Tuttavia, ieri, in un altro celeberrimo contenitore televisivo, nientedimeno che Striscia la notizia, è andato in onda di nuovo il video di Cartabianca con la sfuriata di Galli. Il servizio titolava “La figuraccia di Paolo Ascierto” e si concludeva con un “che figura di merda” affidato alla voce attendibilissima di Emilio Fede. La polemica dunque si è riaccesa e c’è chi ha voluto scrivere anche direttamente alla redazione di Striscia per mostrare tutto il proprio dissenso:
Stasera con il servizio sul dr Ascierto, avete perso un’opportunità. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato un protocollo redatto a Napoli, frutto dell’interazione tra il dr Ascierto il dr Franco Buonaguro, le oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, il dr Ming, i dr Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, i Direttori Generali Bianchi e Di Mauro ed il Direttore Scientifico dr Botti. Con il vostro servizio, avete implicitamente supportato il dr Galli, secondo il quale il riferito protocollo “era già applicato da tempo in almeno dodici ospedali.” Se l’asserzione di Galli dovesse essere vera, sarebbe estremamente grave la mancata condivisione di una scoperta scientifica del genere atta ad arginare per tempo l’emergenza coronavirus. Mi auguro approfondiate e rettifichiate quanto trasmesso stasera.
Stamattina, Paolo Ascierto è dovuto intervenire di nuovo. “Non voglio fare polemiche, mi interessano soltanto i pazienti per tirarli fuori dalla malattia“. Tutto questo accade in piena emergenza nazionale e dopo che l’Aifa, l’istituzione pubblica per l’attività regolatoria dei farmaci, ha approvato la bozza di protocollo redatta da Ascierto e dal suo team e ha iniziato una sperimentazione sul tocilizumab chiaramente importante. Essa si avrà su tutto il territorio nazionale, per ora in collaborazione con Napoli, Modena e Reggio Emilia. Ecco il comunicato ufficiale dell’Aifa: AIFA e Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Napoli avviano uno studio per l’utilizzo di Tocilizumab nella malattia COVID 19.
Con l’ultimo servizio di Striscia, la televisione italiana alimenta il fango in piena emergenza nazionale. Ci rideremmo su se l’oscenità di questa società spettacolarizzata non avesse ripercussioni sull’informazione e su una figura come quella di Paolo Ascierto, stimato dalla comunità scientifica mondiale, Commendatore e Cavaliere della Repubblica, ai vertici internazionali nella cura del melanoma, tra l’altro nel territorio della terra dei fuochi. Invece, la questione è più grave del previsto e richiederebbe l’immediata attenzione e l’intervento dei vertici nazionali. Ne va della credibilità di un paese che, si spera, non fonda le proprie radici sulla caciara dei talk televisivi.
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