Con il decreto “Cura Italia” 85 milioni di euro destinati alle scuole per il potenziamento della didattica a distanza. A Napoli già consegnati i primi tablet.
A causa dell’emergenza Coronavirus, da quasi un mese la scuola si trova a fare i conti con una didattica esclusivamente a distanza. Se alcuni istituti scolastici, già avanzati nella digitalizzazione, hanno saputo riconvertire le lezioni con successo, altri sono stati colti impreparati. Dubbi e perplessità circa la chiusura delle scuole e la didattica a distanza erano già emersi durante le prime settimane dell’emergenza. Di conseguenza, è stato necessario un intervento a livello centrale.
Attraverso il decreto “Cura-Italia” (art. 120 del dl n. 18 del 17 marzo 2020) sono stati, quindi, previsti 85 milioni di euro per permettere il miglioramento della fruizione della didattica a distanza. Concesse con un provvedimento attuativo firmato dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, queste risorse economiche sono ora a disposizione degli Istituti e destinate, per la maggior parte, al potenziamento della strumentazione digitale e all’utilizzo delle piattaforme per l’e-learning. Per fortuna. Infatti, già diversi istituti avevano cercato di organizzarsi autonomamente e adeguarsi alla didattica a distanza al meglio delle proprie possibilità.
A Napoli e in provincia la distribuzione dei dispositivi digitali è iniziata, ed è stata affidata alla “Napoli Servizi“, incaricata di consegnare tablet agli studenti di cinquecento istituti scolastici direttamente presso le proprie abitazioni. Queste le parole dell’Assessore all’Istruzione, Annamaria Palmieri, come riportato da IlMattino:
«Con “Napoli Servizi” siamo a disposizione degli Istituti perché sia possibile raggiungere tutti e mantenere un dialogo fatto da interazioni e di vicinanza, seppur a distanza. Per questo i nostri lavoratori sono stati attivati per la consegna dei tablet. E siamo anche pronti per aiutare i ragazzi più fragili e meno raggiungibili mettendo in rete i partner che si occupano di politiche educative. Recuperiamo così un catalogo di offerta formativa alternativa per agganciare i ragazzi che rischiano di essere doppiamente dispersi.»
Cosa prevede il provvedimento e come sono state distribuite le risorse?
Degli 85 milioni stanziati dal MIUR, 5 sono destinati alla formazione del personale scolastico. 10 milioni di euro, invece, sono stati messi a disposizione dei dirigenti scolastici per favorire l’uso delle piattaforme digitali, per dotarsi di strumenti digitali utili per l’e-learning o per potenziare quelli di cui si è già in possesso. Infine, i restanti 70 milioni sono riservati all’acquisto di dispositivi digitali, come tablet e notebook, destinati agli studenti meno abbienti, per garantire la fruizione della didattica a distanza. I beneficiari potranno utilizzare i dispositivi digitali in comodato d’uso gratuito.
Disponibili da subito nelle casse degli Istituti e spendibili attraverso procedure veloci al di sotto della soglia di quarantamila euro, questi fondi sono stati distribuiti seguendo criteri specifici. «Abbiamo scelto un criterio che ci consentirà di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità» – aveva specificato il ministro Azzolina al momento dell’ufficializzazione del decreto.
Nello specifico, la ripartizione dei 70 milioni di euro per l’acquisto di strumentazione tecnologica si basa sul numero degli iscritti all’istituto (per il 30%) e sull’ESCS (per il 70%). Quest’ultimo è un indicatore, elaborato dall’OCSE, che identifica lo status socio-economico e culturale della popolazione scolastica dell’Istituto.
C’è di più
Questo provvedimento ha tenuto in considerazione anche il post-emergenza, stabilendo la distribuzione di 1000 assistenti tecnici informatici per supportare i docenti nella didattica a distanza. Sarà data priorità agli Istituti scolastici del primo ciclo, dove queste figure oggi non esistono. Pari a 2 milioni di euro, infine, l’incremento del Fondo per le emergenze educative del Ministero, utilizzabili dalle scuole per l’e-learning nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.
La Azzolina ha firmato anche un secondo provvedimento. Con questo, il MIUR ha stanziato ulteriori 43,5 milioni di euro per una massiccia opera di sanificazione, che prevede pulizie straordinarie degli edifici scolastici e l’acquisto di prodotti e gel igienizzanti.
A Napoli in arrivo i primi tablet
Per limitare al massimo gli spostamenti, a Napoli e provincia sarà la “Napoli Servizi” ad occuparsi della distribuzione dei tablet agli studenti individuati come destinatari dei dispositivi digitali da usare in comodato d’uso.
Apre la strada, a Napoli, l’Istituto Superiore “Giancarlo Siani”, dove la distribuzione è iniziata il 30 marzo 2020, come ha comunicato a IlMattino la dirigente, la prof.ssa Rosaria Mancini. La dirigente ha sottolineato che la strumentazione digitale è essenziale per rendere fruibile la didattica a distanza. Per questo motivo, l’Istituto napoletano si era già organizzato prima del decreto, individuando una ventina di tablet in dotazione ai laboratori, da poter destinare agli studenti. «Adesso arriveranno altri diecimila euro dal Ministero e quindi potremo comprare anche altri strumenti informatici e provvedere alla formazione dei docenti» – ha dichiarato la dirigente.
Ma la connessione?
Tuttavia, oltre alla didattica a distanza, emerge un ulteriore scoglio che, in città come in provincia, coinvolge una parte degli studenti. Non tutti, infatti, sono dotati di una connessione alla rete Internet sufficiente per poter partecipare alle lezioni virtuali. È proprio questo il problema che espone a IlMattino Rossella De Feo, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Ruggiero Bonghi” (Rione Luzzatti, Napoli). In particolare, la dirigente osserva: «molti (studenti, ndr) non hanno Internet in casa e quindi, attraverso il sito “Solidarietà digitale”, ci siamo attivati per avere accesso a una serie di agevolazioni.»