Hacker tra gli alunni (e forse non solo), hanno attaccato le lezioni online di molti istituti della città di Napoli.
Si sono verificati molti episodi di hackeraggio anche per le lezioni online ed è capitato a diversi istituti nel napoletano. Sono stati pubblicati elenchi di alunni fasulli con nomi improbabili, voti che non erano stati assegnati dai professori e sono stati mandati in video lezioni e frasi di diverso argomento, modificando i link inseriti dagli insegnanti per gli approfondimenti, come l’ultima finale dei mondiali di calcio o qualche scena dalla serie “La casa di carta”.
In un liceo sulle slide dei prof impegnati nelle spiegazioni sono comparsi disegnini, cuoricini, dichiarazioni d’amore e motti inneggianti ai raid informatici. In una scuola media, invece, uno studente ha addirittura anticipato i suoi prof e, fingendosi un docente, col nickname giusto, ha messo a disposizione dei compagni una piattaforma per la didattica a distanza, ha assegnato compiti e corretto esercizi, ha messo voti e note disciplinari.
In un altro liceo, durante la lezione di fisica sono apparse immagini volgari e parole oscene sullo schermo, prontamente riprese dai cellulari dei ragazzi e condivise su Whatsapp. Molti professori sono stati doppiati nelle lezioni registrate con argomenti non propriamente scolastici.
Sono attacchi di veri e propri cyberbulli che stanno minando l’istituzione scolastica. Sono stati creati gruppi appositi su Telegram, dal nome “Assaltiamo le videolezioni” o “Invadiamo videolezioni”, la cui descrizione è:
“Qui ci organizziamo per trollare le videolezioni su Google Meet, Zoom e Skype”.
E ancora:
“Se hai un link per la videolezione, mandalo! E Buon Troll!”.
Per accedere alle piattaforme che le scuole usano per la didattica a distanza ci sono link e codici d’accesso. Per violarle basta avere le chiavi d’accesso. Bisogna cambiare di continuo le password, resettare i link di invito alle piattaforme o si dovrebbe approdare a piattaforme più sicure, meno violabili ma a pagamento.
(Fonte “La Repubblica – Napoli”)
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