L’altro ieri, una bambina di 4 anni è arrivata al Santobono con difficoltà respiratorie che aveva da due settimane. I genitori avevano consultato vari specialisti, ma non si erano mai recati in ospedale. Questo per la paura del contagio da Coronavirus, che in questi giorni tiene lontano dai presidî anche chi ne avrebbe bisogno per altre patologie.
A raccontare la vicenda è Carmine Pecoraro, del polo pediatrico. “Questa bambina ha un linfoma. I genitori non hanno tralasciato nulla e certo non hanno colpa. Da quando è esordita la dispnea, è stata sottoposta a visite e controlli di ogni genere. Qui è arrivata in condizioni drammatiche”. La bambina ha subìto un intervento al Monaldi e poi è rientrata al Santobono. Ha iniziato la terapia, ma purtroppo è finita in insufficienza renale. “Ripeto, assolutamente non voglio colpevolizzare, ma se fosse venuta prima forse si sarebbe riusciti a scongiurare il peggio. Bisogna che il messaggio arrivi a tutti: noi garantiamo percorsi in sicurezza, separati rispetto al Covid”.
Se la bambina lotta per la sopravvivenza, ci sono almeno altri due bambini che in questi giorni non ce l’hanno fatta. Anche loro arrivati troppo tardi in ospedale. Si inizia dunque a porre l’attenzione su una delle conseguenze più tragiche dell’emergenza sanitaria. I pazienti stanno rinunciando alle visite e alle cure per la paura del contagio. I medici assicurano che si può continuare ad andare in ospedale, perché sono in vigore tutte le misure di sicurezza necessarie.