“Gli operatori del mercato di Volla stamattina ci hanno donato circa 170 chili di pesce, stamattina andremo dalle tante famiglie che aiutiamo in questo periodo, porteremo almeno 130 buste per un bel sabato“. Così Domenico Pazzi, Mimmo come lo conoscono in tanti tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli a Napoli, racconta il lavoro della sua Onlus Tabita, che opera nel centro storico ma anche in due quartieri periferici della città, Pianura e Gianturco. Ne parla davanti alla pescheria “O’ gemello” della famiglia Mattiucci, in vico Sant’Anna di Palazzo, dove tutti stanno pulendo il pesce donato dal mercato e sistemandolo nelle buste che verranno consegnate alle famiglie in difficoltà.
“Mimmo” lavora con venti volontari ai Quartieri Spagnoli e una quindicina tra Pianura e Gianturco: “Ci occupiamo di solito – spiega – di senza fissa dimora, tossici, in questo periodo portiamo le spese a casa grazie alla sensibilità di tanti, tra cui i negozi dove compro i beni di prima necessità. Così ora portiamo il cibo e la parola di Dio nella casa delle persone“.
A ricevere l’aiuto della Onlus “i tanti che sono rimasti senza niente – racconta Mimmo – persone che per anni hanno lavorato in nero in bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie. Per loro è una catastrofe, non hanno la cassa integrazione, non hanno soldi da parte. In tanti avevano vergogna di chiedere e per questo portiamo direttamente il cibo in maniera discreta a casa loro. I napoletani posseggono l’arte di arrangiarsi, ma ora non ci si può neanche arrangiare“.