venerdì, Novembre 22, 2024
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De Luca a Fontana: “Verso la vita ordinaria ma usando la ragione e non dicendo banalità”

Il presidente De Luca ed il presidente Fontana si “scontrano” sulla riapertura nella trasmissione di Bruno Vespa.

Mezzanotte di fuoco

Il confronto tra i governatori di Lombardia e Campania (di cui avevamo parlato qui) ha infine avuto luogo e si è svolto senza gli spargimenti di sangue che l’ironia della rete aveva pronosticato.

L’incontro – che si è tenuto rigorosamente a distanza, tramite collegamenti audio-video – è durato poco più di mezz’ora. Questo il lasso di tempo sufficiente affinché i due si scambiassero idee ed opinioni riguardo la “Fase 2” della Pandemia.

La “Mezzanotte di fuoco” che tutti si aspettavano si è tuttavia e fortunatamente svolta in un clima di calma e tranquillità, sebbene le loro strategie ed idee riguardo il contrasto al covid-19 siano state diametralmente opposte.

Fontana: “Limitazione della circolazione rischia di creare una serie di problemi”

Queste sono state le parole di Fontana a proposito degli scontri avuti con il presidente De Luca:

Con De Luca ho sempre avuto un ottimo rapporto e abbiamo sempre collaborato anche in materia sanitaria, io credo che non “ce le siamo date”: abbiamo semplicemente espresso due pareri diversi.

Riguardo invece il tema centrale della serata, lo stesso alla base dei botta e risposta avuti con il governatore Campano, e cioè la riapertura delle regioni, il leghista espone così il suo pensiero:

Io sono convinto che al di la di tutto una riapertura – se pur nel rispetto di quelle che sono le garanzie che verranno richieste dall’Istituto Superiore della Sanità, dagli esperti in materia – ci dovrà essere, anche perché non siamo sicuri che il virus scompaia.

Non siamo sicuri che il contagio che si interrompe comporterà anche la scomparsa del virus: c’è il rischio che si debba convivere con il virus.

Io credo che sia necessario porre in essere tutte quelle misure che ci permettano di avere una vita un po’ più limitata, di mantenere degli stili diversi da quelli che avevamo avuto fino al 20 febbraio, ma che ci consenta una ripresa.

Credo che la limitazione della circolazione rischi di creare una serie di problemi non di poco conto.

Le filiere sono talmente interconnesse che se noi iniziamo a limitare le movimentazioni della merce e delle persone che vengono dalla Lombardia e che devono andare in un’altra regione per concludere la lavorazione o viceversa si rischi di creare una situazione insostenibile.

De Luca: “Dobbiamo almeno limitare la mobilità alle regioni di appartenenza.”

Il presidente della regione Campania ha spiegato così il proprio punto di vista riguardo la ripartenza della Campania e delle altre regioni:

Dobbiamo avviarci verso la vita ordinaria, ma usando la ragione e non dicendo banalità.

Nessuno vuole mettere barriere, new jersey o cavalli di frisia da nessuna parte. Si dice semplicemente che occorre una posizione di prudenza.

Sono d’accordo con Attilio Fontana che dobbiamo aprire in tutta Italia. Ma aprire non significa aprire allo stesso modo, perché abbiamo regioni in cui non c’è nemmeno un focolaio di contagio, e regioni nelle quali il problema è ancora fortemente presente.

Dobbiamo per lo meno limitare la mobilità alle regioni di appartenenza. Il ‘rompete le righe’, liberi tutti di andare in giro per l’Italia, dovunque e comunque sarebbe un atto di totale irresponsabilità.

De Luca: “In Campania abbiamo assunto decisioni anche più rigorose perché ha la maggiore densità abitativa d’Italia”

mentre nella fascia costiera ha la maggiore densità abitativa d’Europa. Siamo ai livelli di Singapore con 1.500 abitanti per chilometro quadrato. Questa è l’unica regione nella quale non si può sbagliare, perché se si sbaglia avviene un’ecatombe.

Qualche settimana fa si è determinato un problema serio per la Campania e per il Sud, quando all’improvviso si sono riversati nei nostri territori decine di migliaia di giovani studenti e lavoratori che sono rientrati.

Abbiamo dovuto affrontare un problema drammatico – ridurre le corse dei treni, attivare dei controlli alle stazioni di Roma, Napoli e Salerno. Avevamo persone che venivano per motivi non urgenti, non di lavoro, non di altro.

Abbiamo corso il rischio di avere un dilagare dell’epidemia di coronavirus, che non c’è stata perché abbiamo messo in quarantena tutti quelli che abbiamo individuato. Li abbiamo messi in isolamento individuale, i sindaci ci hanno comunicato le persone che erano arrivate nei comuni di appartenenza e abbiamo fatto un lavoro di prevenzione molto faticoso, che è riuscito.

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