venerdì, Novembre 22, 2024
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Fase 2, bozza del nuovo decreto: Riaperture e spostamenti tra Regioni

Fase 2, la bozza del nuovo decreto: dal 18 maggio riapertura di tutti gli esercizi commerciali. Spostamenti tra Regioni possibili dal 3 giugno.

Nuovo decreto per la fase 2, trapelano le prime in discrezioni: secondo la bozza, dal 18 maggio gli spostamenti all’interno del territorio regionale non saranno più soggetti ad alcuna limitazione, a eccezione di eventuali restrizioni per specifiche aree, in caso di eventuale aggravamento della situazione epidemiologica.

Gli spostamenti saranno, invece, possibili dal 3 giugno, fino a quel momento restano vietati:

“Salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

Dopo il 2 giugno sarà possibile limitare gli spostamenti tra regioni:

“Solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”.

Le misure del decreto saranno in vigore dal 18 maggio fino al 31 luglio 2020. Rimane nella bozza di decreto il:

“Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus”. In capo ai sindaci il potere di “disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.

Per le attività economiche e commerciali:

“Sono consentite a condizione che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di esercizio o in ambiti analoghi, adottati a livello nazionale. Ma le singole regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.

Chi non rispetta protocolli e linee guida, potrebbe incorrere nella:

“Sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”.

Le Regioni saranno tenute a monitorare con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e:

“Le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale”.

E poi:

“In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio (…) la Regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive”.

Rimangono in vigore le sanzioni amministrative per chi viola le norme, solo che per chi non le rispetta nell’ambito di un’attività d’impresa:

“Si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”.

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