Il nuovo Dpcm, annunciato dal premier Conte sabato 16 Maggio, prevede una riapertura dell’Italia quasi totale. In tarda serata tuttavia i governatori delle Regioni lamentavano di non aver ricevuto il testo con le linee guida. Tavolo tra Regioni e Governo a l’una di notte per approfondire il decreto. Accordo raggiunto dopo oltre due ore di confronto.
Continuano le incomprensioni e gli scontri tra Regioni e Governo. L’ultimo capitolo di questo atto risale alla tarda serate del 16 Maggio, giorno in cui il presidente Conte ha esposto agli italiani il nuovo Dpcm, che prevede una riapertura dell’Italia quasi totale. A mettere a repentaglio il nuovo Dpcm, sarebbe l’assenza di linee guida per le Regioni; i governatori avrebbero infatti lamentato di non aver ricevuto il testo contenente le linee guida, strumento essenziale per poter gestire la situazione ed emettere ordinanze regionali, e sono insorti contro il Presidente del Consiglio. Il premier Conte si è dunque visto costretto ad intavolare una discussione con le Regioni a l’una di notte per salvare il nuovo Dpcm.
A notte fonda, dunque, tavolo tra il premier Conte, Francesco Boccia (ministro per gli Affari regionali) e i governatori delle Regioni. La riunione serviva a garantire che le autorità regionali firmassero il decreto sulla riapertura. Tra i governatori, infatti, si sarebbe fatto strada il timore che lo stesso Dpcm indebolisse le disposizioni su cui si erano accordate le Regioni dopo aver consultato le categorie. Un accordo si sarebbe raggiunto alle 3:20 di notte, dopo che l’esecutivo ha allegato al testo del Dpcm le linee guida unitarie delle Regioni.
Questo ennesimo scontro ha rischiato di mettere in seria discussione l’accordo stipulato venerdì, rischiando anche di far saltare il programma di riapertura che inizierà Lunedì 18 Maggio.
Le parole di Toti
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è stato uno dei primi ad esprimere il suo disappunto, minacciando addirittura di non firmare il decreto stesso data l’assenza delle linee guida.
Siamo ancora in ufficio perché la Conferenza delle Regioni sta per riunirsi quasi all’una di notte per un confronto urgente con il premier Conte e il ministro Boccia. Il Decreto del Presidente del Consiglio che dovrebbe aprire da lunedì la nuova fase del Paese non corrisponde all’accordo politico raggiunto ieri. Le linee guida per la riapertura delle attività commerciali, concordate con le categorie, devono essere chiaramente recepite. Serve un’assunzione di responsabilità e coraggio. Sennò troppi pareri tecnici e troppi cavilli affonderanno l’Italia definitivamente. Noi non ci stiamo.
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