Morte dell’agente Pasquale Apicella – Restano in carcere tre dei quattro arrestati; il Riesame ha confermato la loro detenzione in carcere e la qualificazione giuridica: si è trattato di omicidio volontario.
Rifiutati i domiciliari per la banda di ladri coinvolta nella morte del poliziotto Pasquale Apicella, avvenuta il 27 aprile scorso. Il Tribunale del Riesame si è espresso sulla richiesta di scarcerazione presentata dal collegio difensivo e ha confermato gli arresti, oltre che la qualificazione giuridica della Procura: quella notte si è trattato di omicidio volontario.
Sono ritenuti responsabili di due tentati furti in banca in rapida successione, prima a Casoria e subito dopo in via Minichini, a Napoli, mentre per la morte del poliziotto sono tutti accusati di omicidio volontario tranne Renato Adzovic, che non era nell’automobile al momento della fuga.
Dopo l’intervento della Polizia, mentre i complici scappavano a bordo dell’Audi A6, lui era rimasto a piedi in strada ed era tornato al campo rom di Giugliano in Campania (dove risiedevano tutti) con un autobus.
Quella notte, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la banda di ladri per scappare aveva imboccato contromano Calata Capodichino, a fari spenti e a velocità folle. Alla guida c’era Fabricio Hadzovic: la pattuglia del commissariato di Secondigliano stava intervenendo in supporto dei colleghi quando le due automobili si sono scontrate.
Ricordiamo che il poliziotto Pasquale Apicella è morto sul colpo.
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