George Floyd: l’ingiustizia soffoca il mondo
La morte di George Floyd, afroamericano morto nel corso di un arresto, sta infiammando il mondo. Le immagini dei suoi ultimi istanti di vita, dove lo si sente rantolare “I can’t breathe“, non posso respirare, mentre il ginocchio di un poliziotto preme sulla sua gola hanno sconvolto chiunque le abbia viste.
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Le ultime parole dell’uomo hanno scosso milioni di coscienze e fatto mobilitare persone in tutto il mondo: si è trattato di manifestazioni di solidarietà nei confronti di Floyd e di tutte le persone di colore morte nel corso un arresto e contemporaneamente di protesta contro gli abusi di potere perpetrati in alcuni casi dalle forze dell’ordine.
Dall’America al Giappone tutti hanno voluto dare il loro contributo, utilizzando le parole chiave e gli hashtag #icantbreathe e #blacklivesmatter. Ancora oggi, purtroppo, le ingiustizie soffocano il mondo.
Anche in molte città italiane ci sono state numerose manifestazioni di solidarietà nei confronti di Floyd e di protesta contro queste gravissime ingiustizie: tra queste, non poteva mancare Napoli, città che ha sempre mostrato una fortissima e netta tendenza antirazzista ed inclusiva.
Time to Change the World: l’omaggio di Jorit
L’artista Jorit Agoch ha voluto rendere omaggio a George Floyd con un gigantesco murales, di 3 metri per 5, che sorge alle spalle di un edificio del quartiere di Barra.
Nell’opera Floyd è circondato da diverse personalità importanti nel campo della lotta per i diritti civili e per l’uguaglianza, come Martin Luther King, Angela Davis e Malcom X. Sul murales c’è anche un altro volto, che alcuni hanno identificato come Lenin, e sotto tutti loro troneggia la scritta: Time to Change the World.
Riguardo il suo ultimo lavoro, subito diventato virale sui social, queste le parole di Jorit:
E’ tempo di cambiare il mondo. Vorrei dare il mio supporto alle proteste; come diceva Martin Luther King la rivolta è la voce di chi non viene ascoltato.
La Manifestazione al Consolato Americano
Non solo l’artista, ma anche il resto dei cittadini campani ha sentito la necessità di mostrare in qualche modo le proprie posizioni. Per questo c’è stata, sabato 6 Giugno, una manifestazione analoga a quelle che si sono svolte nel resto del mondo.
Il punto d’incontro è stato il Consolato Americano e sulla pagina della manifestazione si possono leggere gli scopi che l’hanno animata:
Anche a Napoli vogliamo chiedere GIUSTIZIA per George Floyd e condannare la violenza degli atti razzisti perpetrati dagli agenti della polizia nel mondo.
Ma anche e SOPRATTUTTO rivolgere l’attenzione a chi, nel nostro Paese, vive in condizioni di sfruttamento e precarietà a causa di ideali e politiche razziste: da chi, pur essendo nato in Italia, non può accedere alla cittadinanza e godere degli stessi diritti di chi ha i genitori italiani, a chi viene costretto ad una condizione di clandestinità a causa dell’impossibilità di accedere al permesso di soggiorno.
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