Le lettere per il rinvio della procedura di sgombero degli appartamenti di Via Posillipo sono partite con colpevole e fatale ritardo. Grazia Resicato di 80 anni è morta di infarto, dopo aver appreso la notizia dello sgombero, prima che le lettere del Comune arrivassero a destinazione.
Dall’ufficio Patrimonio arrivano le lettere che rinviano a data da destinarsi lo sgombero degli appartamenti di Via Posillipo, ma è troppo tardi. Per Grazia Resicato, l’ottantenne che negli ultimi giorni è balzata agli occhi della cronaca, non c’è stato nulla da fare; l’anziana signora è infatti stata stroncata da un infarto dopo aver appreso la notizia dello sfratto, secondo quanto denunciato dal legale della donna, Angelo Pisani. Una vera e propria beffa e una vittoria che non ha il sapore di una vittoria per tutti i residenti degli appartamenti. La lettera del Comune che annunciava il rinvio dello sgombero era infatti partita il 3 Luglio, ma è arrivata solo il 7 dello stesso mese; tre giorni dopo la morte della donna in un letto del Cardarelli.
L’avvocato Pisani annuncia la sua lotta contro il Comune e agli assessori colpevoli di aver vessato poveri cittadini inermi:
In questi giorni stiamo assistendo a dichiarazioni vergognose da parte dell’assessore al Welfare del Comune di Napoli che non può lavarsi la coscienza affermando di voler avviare una inchiesta interna e piangendo lacrime di coccodrillo. Ho telefonato personalmente all’assessore venti giorni fa e le ho fatto presente le condizioni di salute precarie della signora Grazia e lo stress a cui la stavano ponendo
L’incertezza regna sovrana anche per altri residenti, come Immacolata Ingangi, titolare dell’altro alloggio che doveva essere lasciato libero. La donna, madre di tre bambini disabili, ha più volte rivolto appelli circa la sua difficile situazione economica. Anche per lei il rinvio a data da destinarsi, ma il suo futuro resta incerto.
Intanto l’assessore al Welfare Monica Buonanno esprime la sua solidarietà e tiene a far sapere che l’atto inviato alle famiglie di via Posillipo non era uno sfratto esecutivo ma l’avvio delle procedure che avrebbero poi condotto a un eventuale sfratto.
Sebbene il Comune abbia il diritto di chiedere lo sfratto (anche se a breve sarà avviata un inchiesta), resta la delicata questione etica che vede in bilico il destino di numerose famiglia legittime assegnatarie di alloggi popolari. A queste il Comune non ha al momento offerto alcuna alternativa.
Il Consigliere comunale Vincenzo Moretto ha cosi commentato la questione:
Il Comune non può ignorare che si parla di persone a cui questi appartamenti sono stati concessi in via temporanea proprio per cercare loro una sistemazione negli alloggi popolari. Procedere a uno sgombero per scadenza del contratto e non fornire una alternativa abitativa a famiglie che, tra l’altro, versano in condizioni di disagio estremo, è una procedura scorretta sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista morale.
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