Roma, dopo i 36 positivi sul volo da Dacca sospesi i voli dal Bangladesh. Dietro i dati sospetti un giro di certificati contraffatti.
Ieri l’Italia ha sospeso i voli dal Bangladesh dopo che sul volo Dacca-Roma sono stati rinvenuti 36 positivi. Ora «il Messaggero» rivela che ci sarebbe nel paese asiatico un giro di certificati contraffatti di negatività al Covid-19. In questi modo decine di positivi avrebbero eluso i controlli per arrivare in Italia. Il certificato ha infatti valore legale nel paese d’origine, ma non all’estero, eppure basta per lasciare l’aeroporto di partenza. Un cortocircuito normativo che alimenta l’arrivo di contagiati da altre parti del mondo.
A Dacca basterebbero tra i 3.500 e i 5.000 taka (36-52 euro) per procurarsi un’attestazione sanitaria fasulla con la quale eludere i controlli alla partenza e imbarcarsi verso l’estero. «Tutti possono comprare questo certificato, è molto facile, c’è grande corruzione» a spiegarlo è Mohammed Taifur Rahman Shah, presidente dell’associazione Ital-Bangla che da anni si occupa dei suoi concittadini appena arrivati in Italia. «Ci si compra il diritto a volare verso l’Italia e verso l’Europa», anche se si è ammalati. Alla Regione Lazio spiegano di aver ricevuto diverse segnalazioni da parte delle stesse comunità bengalesi.
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