venerdì, Novembre 22, 2024
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Telegram è ancora la frontiera del revenge porn e della prostituzione minorile

Dopo l’attenzione mediatica dello scorso aprile, su Telegram ogni giorno spuntano nuovi canali di revenge porn e prostituzione minorile.

Lo scorso aprile ci fu un picco di attenzione mediatica sul tema del revenge porn attraverso canali Telegram. Si arrivò alla chiusura di alcuni canali con migliaia di iscritti. Si condividevano senza consenso dei soggetti ritratti materiali pornografici e pedopornografici con l’esplicita volontà dell’odio di genere. Ancora oggi sulla piattaforma di messaggistica istantanea sono attivi altri gruppi simili, e ne nascono di nuovi ogni giorno. La cosa sembra ingestibile e palesa il problema ben più ampio di una legislazione costretta ad inseguire invano l’abisso sconfinato del web.

Le vittime più colpite sono ovviamente le ex ragazze, che dopo la rottura dei rapporti subiscono la vendetta del partner, il quale posta sue foto intime sui canali. Ma accade anche con sconosciute che gli utenti scovano sui social. Le loro foto, anche solo immagini del profilo, vengono date in pasto alla violenza verbale dei membri, e poi uno di loro invia loro gli screen degli insulti, in alcuni casi ricattandole sfruttando la vergogna di vedersi postate sui canali. Oltre al revenge porn, gli strumenti di Telegram vanno attenzionati anche in relazione alla nuova frontiera virtuale della prostituzione minorile. Gli scambi di prestazioni con le differenti tariffe vanno dagli scatti fotografici ai rapporti veri e propri, passando per la videochiamata in diretta. I pagamenti avvengono tramite ricariche PostePay e PayPal.

Ci sono da indagare i motivi per cui ragazze giovanissime arrivano alla scelta di vendere le immagini del loro corpo per pochi euro o, ultimamente, per dei buoni Amazon. Ma una tale analisi – oltre a meditare sui fattori socio-politici di una società arrivata al paradosso che persino l’immagine virtuale del corpo si cala nei meccanismi di produzione, vendita e consumo – metterebbe in discussione la stessa idea, ormai scontata, della liberalizzazione dei servizi web.

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