Non di rado capita che in napoletano esistano delle parole fondamentalmente intraducibili. Sono questi termini che riassumono in sé concetti, anche complessi, propri della cultura e della filosofia della città; si tratta di idee nate nel grembo di Napoli ormai completamente interiorizzate nel pensiero dei suoi abitanti.
Esempio di questo tipo di parola è il “Chiattillo”: chi ha vissuto in Campania sa che questo termine indica con disprezzo una certa categoria di giovani, ricchi di famiglia, che ostenta senza pudore il proprio benessere economico e il proprio status sociale.
Ma perché si dice così? Da cosa deriva questa parola intraducibile? Questa settimana #BussoLaLingua, indagando tra insetti e snobismo, ve lo racconta.
Piattole e parassiti
Sembra che in origine il termine si riferisse alle Piattole, temibili e disgustosi parassiti che infestano il pube umano. E’ dalla loro forma schiacciata, piatta di questi insetti che ne deriva il nome che, in napoletano, si trasforma in “Chiattill’ “.
Le piattole, con le loro sei zampette uncinate, si avvinghiano al pube degli ospiti e una volta lì iniziano a nutrirsi del loro sangue. Il corpo di questi insetti, in origine semi-trasparente, si gonfia e si tinge di rosso.
Ma cosa c’entra questo con i Chiattilli napoletani?
Lo snobismo trasforma in insetti
Proprio come le piattole, anche i Chiattilli sono, secondo la saggezza popolare, dei parassiti: si limitano infatti a spendere il patrimonio familiare e non producono alcuna ricchezza – si suol dire, infatti, che il chiattillo “se zuca ‘e sorde d’ ‘o pate”.
Raggiunta l’età adulta non raggiungeranno il benessere economico autonomamente ma si limiteranno a subentrare nelle attività dei genitori: la loro ricchezza non dipenderà mai dal loro ingegno e dalle loro abilità, dal genio o dalla costanza; si tratterà, semplicemente, di fortuna.
Non è la prima volta che incontriamo un termine della lingua napoletana indica disprezzo per qualcuno di estremamente ricco, ma è d’obbligo una precisazione: il disprezzo non deriva dalla ricchezza in sé, ma dal fatto che non solo sia ottenuta senza merito ma che sia anche ostentata.
Una delle idee che ricorrono più spesso nei modi di dire e nelle opere napoletane è quella secondo cui lo snobismo e l’ostentazione trasformino chiunque in un essere miserabile, a prescindere dalla grandezza del patrimonio di cui dispone o di quale posizione sociale possa vantare: lo snobismo trasforma tutti in piccoli e disgustosi insetti, a maggior ragione coloro che lo sono senza aver nemmeno guadagnato la propria ricchezza.
L’origine del termine “Chiattillo”
Questa l’origine un po’ disgustosa del termine “Chiattillo”. La conoscevate? O sentir parlare di parassiti e piattole è stata per voi un’orribile sorpresa?
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