Premiato oggi da Mattarella, Ambrogio (meglio conosciuto come Gino) Iacono: il professore che continuò ad insegnare a distanza dopo aver contratto il covid.
Si è svolta stamattina, al palazzo del Quirinale, la cerimonia per conferire ad un gruppo di cittadini l’onoreficenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, perchè particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus. Tra loro, anche un professore di Ischia, Luigi Iacono, per aver continuato ad insegnare a distanza, nonostante avesse contratto il covid (per maggiori informazioni sul docente, clicca qui).
Iacono, professore precario dell’istituto alberghiero “Telese” di Ischia, spiega di aver avuto l’opportunità di sottolineare al presidente Mattarella di intervenire quanto prima per “fare qualcosa” nel mondo della scuola.
In effetti in tale situazione c’è del paradossale. Pur avendo vinto il concorso da 20 anni, il docente resta ancora precario. Ai colleghi di Repubblica, Iacono ha dichiarato:
Io, precario, lo sono ancora. Nel frattempo, però, ho guadagnato una supplenza all’istituto alberghiero Petronio di Pozzuoli, al posto di una collega infortunata, fino al 28 ottobre. Oggi avrei dovuto fare didattica a distanza, proprio in concomitanza con la premiazione: un peccato non esserci riuscito, avrei fatto lezione anche in treno. Parteciperò al concorso straordinario per la scuola il 2 novembre, insieme a migliaia di persone di tutta Italia e con il rischio di esporci a contagi per posizioni che, quasi certamente, si apriranno soltanto a settembre del 2021.
Il professor Iacono a Mattarella: “Faccia qualcosa per la scuola”
L’appello che il professore ha fatto a Mattarella è dunque quello di dare un’attenzione particolare al mondo della scuola:
Un paradosso, ma è così che funziona in Italia. Dovremmo essere una categoria protetta, e invece tutt’altro. In Campania, poi, la Gps (Graduatoria Provinciale Supplenze) non è ancora stata redatta, con conseguenti ritardi per gli incarichi annuali. E siamo già a fine ottobre. Con l’incognita della didattica a distanza gli studenti sono già particolarmente disorientati. Torno da Roma con un’onoreficenza che mi inorgoglisce, ma vorrei più attenzione per il mondo della scuola: è quel che ho chiesto a Mattarella, che mi ha sorriso.
L’impegno del docente ischitano è quindi un importante esempio di quanto sia importante avere una vera e propria vocazione per poter insegnare. Basterebbe riuscire a valutare questo, piuttosto che sottoporre gli aspiranti docenti a improbabili quiz preselettivi…
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