Che i topi e soprattutto i ratti non siano tra gli animali più amati è cosa ben nota: abitanti delle fogne e portatori di malattie, nel corso della storia questi roditori di città si sono guadagnati la fama di untori e di bestie care soltanto al demonio. A Napoli l’avversione per i topi ha però raggiunto nuove vette, trasformando queste creature – invero più intelligenti di molte altre bestiole – in mostri terrificanti assetati di sangue umano.
Per questo, oggi #BussoLaLeggenda vi racconta una storia strana che ha per protagonista un ratto; si tratta di una vera e propria leggenda metropolitana.
Nelle fogne di New York si dice che vivano alligatori giganteschi; nelle fogne napoletane vivevano – e secondo alcuni vivono ancora – il Re dei Topi e la “Zoccola gigante“.
La “Zoccola gigante”
Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la popolazione scossa e le macerie ancora in strada, molti napoletani incontrarono loro malgrado un mostro. Il mostro, che abitava nelle fogne ed emergeva dai tombini, era lungo più di un metro e più pesante di un gatto: si trattava di un gigantesco e nerissimo ratto.
Ma non si trattava di un roditore qualsiasi, e a renderlo speciale non c’erano solo le gargantuesche dimensioni. I malcapitati partenopei che avevano incrociato il suo cammino raccontavano di come il gigantesco ratto avesse cercato di aggredirli e di morderli, secondo alcuni di divorarli, con una tenace ferocia assolutamente fuori dal comune: scelta la propria vittima la cosiddetta “Zoccola gigante”, così come venne chiamata, la inseguiva, squittendo furiosamente e mostrando gli affilatissimi denti gialli. Il ratto, stando a ciò che veniva narrato, era capace di prodigiosi balzi e c’era chi giurava d’averlo visto saltare a vertiginose altezze nel tentativo di azzannare la giugulare e il naso dei poveri passanti.
In breve tempo racconti simili si moltiplicarono, e si potevano udire a tutti gli angoli delle strade: chiunque aveva visto la “Zoccola gigante”, e qualcuno sembrava esserle sfuggito proprio per miracolo. La preoccupazione – la psicosi – derivante dal mostro delle fogne cresceva di giorno in giorno.
Secondo alcuni, una notte, il ratto crudele avrebbe tentato di aggredire anche un giovane carabiniere, saltandogli sulla spalla e puntando alla pallida gola. L’uomo, invero poco più di un ragazzo, stando ai racconti avrebbe estratto la pistola e sparato alla belva, allontanandola così dal proprio viso e facendola cadere in terra. La “Zoccola gigante”, ferita ma non ancora morta, nonostante perdesse molto sangue si sarebbe scagliata ancora contro il carabiniere, che le avrebbe sparato ancora e ancora. Scaricato il caricatore addosso alla bestia, questa sarebbe finalmente morta.
Ma non tutti sono d’accordo riguardo questo “lieto” epilogo: alcuni sostengono che la “Zoccola gigante”, sebbene ferita, sia riuscita a strisciare nuovamente nelle fogne, dove, una volta guarita, avrebbe continuato a crescere aspettando il momento giusto per tornare in superficie e consumare la propria vendetta…
Il Re dei Topi
Dopo la fine della seconda guerra mondiale pare proprio che l’incubo peggiore dei napoletani fossero i ratti: infatti, oltre la temibile Zoccola, dalle fogne sarebbe emerso un’altra mostruosità, un orrore abominevole che veniva chiamato Re dei Topi.
In molti raccontarono d’averlo visto: un essere alto poco più di un metro, dal pelo fitto e scuro, dalle cui spalle emergevano, come in un incubo, decine e decine di teste di topo. Nonostante l’orribile aspetto, pare tuttavia che il Re dei Topi non fosse cattivo, almeno non quanto la Zoccola gigante; non si hanno notizie di aggressioni avvenute a danno di persone, ma solo delle grida di terrore lanciate da chi lo scorgeva che, per qualche tempo, animarono le notti di Napoli.
Leggende di Fogna
Secondo alcune persone, quelle più razionali, la Zoccola gigante non sarebbe che un ratto un po’ più grande del normale, mentre il Re dei Topi sarebbe in realtà composto da un mucchietto di bestiole sfortunate dalla code annodate. Infatti, secondo costoro, i ratti vivendo in luoghi angusti e stretti potrebbero finire per legare indissolubilmente e per errore le proprie code, dando vita a un immagine orribile facilmente fraintendibile nell’oscurità della notte.
Sia come sia e quale che si riveli essere la realtà, la prossima volta che passate accanto a un tombino, di notte, vi invitiamo a fare attenzione: non si sa mai quali orrori possano celarsi sotto la superficie delle strade, e chissà che, sul fondo di queste Leggende di fogna, non ci sia la verità…
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