venerdì, Novembre 22, 2024
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Napoli candidata come «Capitale italiana del libro» 2021

Napoli è tra le città candidate a «Capitale italiana del libro» 2021. De Majo: «che sia la candidatura di una comunità che resiste al buio del Presente con la forza della parola!»

Quando si parla di Napoli non si può non pensare al suo sconfinato patrimonio culturale, che abbraccia folklore, arte, musica, letteratura… Eppure, in questo momento storico sono proprio i settori dell’industria culturale ad essere maggiormente vittime di un’instabilità che rischia di ledere l’identità di un popolo. È tempo, dunque, di valorizzare ancora di più le incredibili risorse culturali di cui si dispone. A questo proposito, il Comune di Napoli ha candidato la città a «Capitale italiana del libro» per il 2021.

L’ufficio dell’assessorato alla Cultura e al Turismo, guidato dall’assessore Eleonora De Majo, ha presentato il progetto alla direzione generale delle biblioteche e del diritto d’autore, in seguito alla pubblicazione del bando da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Al centro della candidatura, il progetto “BiblioCity, Napoli che legge, che narra, che scrive, che ascolta”.

«È un’occasione per mettere insieme le numerose realtà cittadine che si occupano di cultura – ha sottolineato l’assessore Eleonora De Majo – a partire dalle 400 biblioteche censite in città. Si pensa a un maggio dei libri, a una maratona di letture fatte dagli scrittori e a tante altre iniziative».

In generale, il progetto vuole mettere in evidenza il profondo legame esistente tra la letteratura moderna e contemporanea e la città. «Che questa candidatura sia la candidatura di una immensa comunità che legge, che scrive, che si racconta, che resiste al buio del Presente con la forza della parola!», esorta l’assessore De Majo in un post su facebook nel quale richiama l’attenzione sulla candidatura di Napoli a capitale italiana del libro 2021.

Essere capitale italiana del libro

Tra gli obiettivi culturali da raggiungere richiesti dal bando ministeriale, quello di «diffondere l’abitudine alla lettura e favorire l’aumento del numero dei lettori, valorizzando l’immagine sociale del libro e della lettura nel quadro delle pratiche di consumo culturale»; ma anche quello di «promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie e la conoscenza della produzione libraria italiana, incentivandone la diffusione e la fruizione». Inoltre, non manca l’attenzione alla valorizzazione delle «buone pratiche di promozione della lettura realizzate da soggetti pubblici e privati», della «diversità della produzione editoriale», promuovendo «la dimensione interculturale e plurilingue della lettura nelle istituzioni scolastiche e nelle biblioteche». Obiettivi ambiziosi, ma dei quali oggi abbiamo un ‘disperato’ bisogno per riconoscere alla letteratura e alla lettura il giusto valore.

Il programma resta ancora piuttosto ‘segreto’, ma nell’eventualità in cui Napoli si aggiudicasse la gara, potrebbe includere eventi, attività culturali e laboratoriali per l’intero anno, da gennaio a dicembre 2021, con diversi percorsi letterari. Alcuni dei temi potrebbero essere cinema, letteratura per l’infanzia, letteratura al femminile. Ma anche un ‘inusuale’ “maggio dei monumenti” con al centro la letteratura.

I progetti proposti dalla città vincitrice del titolo di «Capitale italiana del libro» 2021 saranno finanziati per un massimo di 500mila euro. Purtroppo, però, siamo solo all’inizio del percorso. La valutazione finale di tutte le candidature sarà sottoposta al Mibact dalla Giuria incaricata solo entro il 30 novembre 2020.

Una rete preziosa

L’idea è stata sposata da diversi scrittori figli del territorio partenopeo tra i quali Maurizio De Giovanni, Erri De Luca, Diego De Silva, Alessio Forgione; da librerie e da diverse associazioni, come “l’Altra Galassia”, con alcuni nomi come Valeria Parrella e Massimiliano Virgilio, ACE (Associazione Campana Editori), e tante altre. Hanno aderito all’iniziativa anche numerosi editori, tra i quali Guida Editori, Polidoro, Homo Scrivens, Valtrend, InKnot, Langella, Martin Eden, Dante&Descartes, Marotta&Cafiero, Bibliopolis, Stamperia del Valentino. E ancora, i principali poli museali di Napoli, gli istituti di ricerca, la Città metropolitana, l’Arcidiocesi, l’Accademia di Belle Arti hanno deciso di supportare il progetto.

«La pluralità delle adesioni dimostra quanto la nostra città sappia farsi comunità quando c’è da scommettere tutti insieme per ottenere un riconoscimento. La presentazione della candidatura è stata una occasione per ricostruire una rete, preziosa, che non smarrita e che rappresenta una delle principali ricchezze della nostra città», ha dichiarato l’assessore De Majo.

Napoli e la sua cultura del libro

D’altronde, Napoli è da sempre fortemente legata al mondo della letteratura. Ne sono un esempio molto attuale le fiere letterarie che si svolgono periodicamente nel capoluogo partenopeo, e che conducono la gente tra i libri. O i libri tra la gente. Contribuendo in diversi modi a rafforzare l’eco letteraria e a evidenziare l’importanza che i libri e la letteratura rivestono nella nostra vita.

Tra le più conosciute Napoli città libro – Salone del libro e dell’editoria, la cui seconda edizione si è svolta a Castel Sant’Elmo ad aprile 2019. Ma anche Ricomincio Dai Libri, la fiera del libro gratuita che da anni inonda con grande successo la città di letteratura. Un’edizione davvero significativa, quella del 2019, durante la quale attraverso i libri ci si è ‘presi cura’ della società, dell’ambiente, dell’umanità, del luogo (per saperne di più, clicca qui).

Inoltre, come non pensare al ruolo centrale che la letteratura ha giocato e continua a giocare nel percorso identitario di Napoli. Pensiamo semplicemente ai tanti scrittori, anche contemporanei, che, con una verve tutta napoletana, hanno conquistato milioni di lettori. Napoli si è, dunque, configurata nel tempo come una vera e propria ‘città del libro’, caratterizzata da un’immensa eredità letteraria, che non bisognerebbe mai smettere di valorizzare. Napoli è una città che respira letteratura, non solo tra le pagine dei libri a Port’Alba. È una rete di relazioni, è memoria, è un caleidoscopio che, nella sua unicità, è narrazione letteraria in sé.

«Ha ragione Erri De Luca – spiega l’assessore De Majo – quando, nelle note di adesione, scrive che Napoli è la capitale del libro più aggiornato del mondo e per questa ragione ha tutte le caratteristiche per giocare questa partita e magari per vincerla».

Non ci resta che attendere il verdetto entro la fine del mese di novembre.

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