Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, affrontando diversi temi, tra cui ovviamente, la divisione dell’Italia in fasce e la possibilità di tornare ad un lockdown generalizzato.
“Nessuno ha mai messo in discussione prima il meccanismo di monitoraggio che ha portato alla divisione dell’Italia in tre fasce, rifiutarlo significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato con danni enormi per tutti. I cittadini della Lombardia, del Piemonte, della Valle d’Aosta, della Calabria, non ne trarrebbero nessun beneficio”.
Sulla possibilità di falsificazione dei dati trasmessi dalle regioni il Premier non ha dubbi: ” Non oso neppure pensarlo. Significherebbe mettere scientemente a rischio la vita dei propri concittadini. Ho voluto che nel decreto ristori bis fosse inserita una norma che contribuirà a rendere ancora più chiaro e trasparente il meccanismo di monitoraggio, in modo che la comunità scientifica e tutti i cittadini possano accedere a queste informazioni. Sul piano economico, fra le varie misure nel nuovo decreto ristori abbiamo inserito un fondo per erogare nuove risorse da destinare a Regioni che dovessero peggiorare il proprio livello di rischio“.
Capitolo DAD: “Una misura dolorosa. Limiteremo questa misura allo stretto necessario“.
Infine sul primo vertice con i leader per il patto di legislatura: “Un confronto molto costruttivo che è servito a ribadire la comune volontà di aggiornare il programma di governo. In questo momento la coesione è la premessa necessaria”.