Occupato il liceo Labriola di Napoli. L’azione è stata messa in atto dagli studenti che aderiscono all’Osservatorio Popolare Studentesco.
L’occupazione infatti è portata avanti non solo da studenti che frequentano l’Istituto. Un’occupazione che – dicono – ha il fine di “riprenderci la scuola che, come ente, presenta non poche contraddizioni” e che arriva a pochi giorni dalla ripresa della didattica in presenza per le scuole superiori fissata per lunedì 1 febbraio dopo che il Tar Campania nei giorni scorsi ha accolto un ricorso presentato da gruppi di genitori No Dad e associazioni.
I ragazzi si dicono “stanchi” della dad ma allo stesso tempo reclamano che il ritorno in aula avvenga “in sicurezza” e di conseguenza chiedono: “tamponi, potenziamento di trasporti, più spazi in cui seguire le lezioni, più assunzioni nel comparto scuola, presidi medico-sanitari e sportelli psicologici all’interno degli istituti scolastici, chiarezza e adattamento della valutazione e dell’esame di Stato”.
“Questo spazio che ci poniamo di creare – spiegano dall’Osservatorio Popolare Studentesco – sarà impregnato dei valori e delle ideologie che, nella realtà di tutti i giorni, ci devono permettere e ci permetteranno, nell’attuale situazione, una dimensione di sapere e luogo di dibattito e crescita collettiva”.
Un’occupazione che – sottolineano – “non è contro la dirigenza del liceo Labriola. Noi tutti siamo del pensiero che le scuola sia spazio di produzione del discorso critico, della socialità e non del mero apprendere nozionistico. Chiediamo appoggio non solo sanitario ma anche politico, da parte degli spazi sociali, delle altre scuola della città di Napoli e della regione”. Gli studenti fanno sapere che non si fermeranno “finché non potremo tornare in una scuola sicura che ci permetta di non contagiarci e di non portare il contagio ai nostri cari”.