Le consultazioni sono terminate e, dopo qualche minuto quasi interminabile di silenzio, arriva l’iniziativa della presidenza. Mattarella ha investito il presidente della Camera Fico di un mandato esplorativo, per verificare i presupposti per il mantenimento della stessa maggioranza. Il Presidente della Repubblica chiede concretezza e soprattutto stabilità. Ma facciamo un secondo il punto della situazione politica.
Consultazioni del Presidente della Repubblica Mattarella
I vari partiti sono stati chiari e la loro linea è stata, in fondo, quella che ci aspettavamo. Partendo dal gruppo del PD, questi restano a favore di Conte e appoggiano il premier uscente. Tuttavia, il PD stesso, dalle ultime indiscrezioni, riconosce la necessità di riavvicinamento ad Italia Viva. Per quanto riguarda proprio Italia Viva, il leader Matteo Renzi ha ancora una volta seminato zizzania. Non ha fatto il nome di Conte, è continua ad affermare che “non ci sono veti, ma non ne subiamo”. La linea di Renzi, quindi, è la cautela. Non è un segreto tuttavia che l’obiettivo dell’ex-premier sia quello di rimuovere Conte dal suo incarico. Italia Viva, dunque, è disponibile sia per un governo politico sia per un governo istituzionale, ma “deve capire se le sue idee servono o non servono”.
La linea del centrodestra resta quella delle elezioni. Ci si aspettava un’apertura di Forza Italia alla maggioranza “Ursula”, la stessa maggioranza presente nel parlamento europeo, tuttavia il partito di Berlusconi ha scelto di restare al fianco della coalizione di centrodestra. Dure le parole del centrodestra, che accusa di compravendita di parlamentari(come ha accusato anche Renzi), ma afferma come l’operazione responsabili sia ormai fallita e accantonata. In definitiva, nessuna apertura per un governo ne politico ne tecnico.
Infine la delegazione dei 5 Stelle, che restano al fianco del premier uscente e cercano di riaprire ad Italia Viva, chiedendo una maggioranza stabile con “le stesse forze politiche che appoggiavano il vecchio governo”. Renzi plaude alle affermazioni di Crimi e all’apertura verso il suo partito.
Consultazioni del Presidente della Camera Fico
In seguito, il presidente Mattarella ha affermato che avrebbe preso subito un’iniziativa per verificare i presupposti per questa maggioranza. L’iniziativa è, come si è detto, l’incarico esplorativo a Roberto Fico. Sarà quindi compito del Presidente della Camera, da sempre simpatizzante con le forze di sinistra all’interno del Movimento, trovare i presupposti per la nascita del nuovo governo.
La prima delegazione ricevuta dal Presidente della Camera è stata quella del Partito Democratico, il quale ha blindato Conte definendolo come un punto di equilibrio, l’unico in grado di tenere insieme quella maggioranza così eterogenea trovata in parlamento. Dal segretario Zingaretti arriva anche una provocazione: “distanza tra paese e interessi personali”. In serata, anche la delegazione di Liberi e Uguali ha espresso la stessa volontà di mantenere lo stesso premier.
Dopo il Partito Democratico è toccato al Movimento 5 Stelle. Il leader, Vito Crimi, ha espresso la volontà di aprire ancora il dialogo con il partito di Renzi, nonostante le minacce di scissione arrivate da Di Battista, da sempre critico con l’alleanza a sinistra. Crimi chiede un patto di legislatura destinato a durare fino al 2023, ha ribadito un secco no al mes e ha chiesto di mettere da parte gli argomenti controversi per garantire una stabilità. Ovviamente, anche i 5S blindano Conte.
Per quanto riguarda la delegazione di Italia Viva, Matteo Renzi ribadisce la volontà di stabilire prima un programma e soltanto dopo parlare di nomi. Colpisce l’ex-governo sul tema dei banchi a rotelle, chiede un piano reale per la vaccinazione e l’utilizzo del MES. Per quanto riguarda il nome di Conte, è ormai chiaro che IV abbia posto il veto all’ex-premier. Inoltre, Renzi ha ammesso di preferire un governo politico ad uno istituzionale, anche se è aperto a questa ultima ipotesi.
Per quanto riguarda i nomi, è ancora troppo presto per parlare: c’è chi ipotizza una presidenza del consiglio presieduta da Fico stesso, ma una sola cosa è certa, il Conte Ter si fa sempre più lontano mentre aumenta, conseguenzialmente, la distanza tra M5S-PD e IV.