Colui che salvò l’euro, il cui motto è “Whataver it Takes” (“Costi quel che costi”). Convocato da Mattarella per fare in modo che stavolta salvi l’Italia. Mario Draghi sarà colui nelle cui mani il presidente Mattarella consegnerà un paese in crisi. Riuscirà Mario Draghi nell’impresa? Per la risposta a questa domanda bisognerà attendere i prossimi mesi.
Ma chi è Mario Draghi, il prossimo presidente del consiglio?
Formazione
Draghi nasce nel 1947, a Roma. Figlio di un funzionario della Banca d’Italia e di una farmacista, rimane orfano alla giovane età di 15 anni. Si forma come economista all’università La Sapienza, avendo come docente relatore il professor Federico Caffè, uno dei più importanti economisti del suo tempo, per poi spostarsi al Mit di Boston. In questo percorso di studi, Draghi entra in contatto con economisti di grande spessore, tra cui i premi nobel Modigliani e Solow. Tornato in Italia, insegna economia in varie università a Trento, Padova e Venezia, per poi iniziare una carriera brillante nel ministero del Tesoro come consigliere del Ministro Goria. Draghi continua a lavorare nel ministero come alto funzionario, sotto l’ala protettiva di Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore della Banca d’Italia. In questo periodo, Draghi diventa una figura centrale nel panorama politico ed economico italiano, portando ad una grande crescita economica e lavorando alla “Legge Draghi”, che ancora oggi regola il funzionamento dei mercati finanziari italiani.
Incarico alla Banca d’Italia
Nel 2002 inizia a lavorare come vicepresidente europeo per la banca d’affari Goldman Sachs, tra le più importanti al mondo. Successivamente, dopo 3 anni, nel 2005 diventa il direttore della Banca d’Italia. Draghi favorì varie acquisizioni, rendendo meno frammentario il settore bancario. Favorì l’acquisizione, da parte del Monte dei Paschi di Siena, di banca Antonveneta, mossa che si rivelerà una delle ragioni principali per lo scoppio della crisi. Sostanzialmente, però, a parte questa macchia, il suo mandato riuscì a risanare la Banca d’Italia dopo gravi scandali scoppiati sulla figura del precedente governatore, Antonio Fazio. Nel 2011, dopo la fine del suo mandato, diventa governatore della Banca Centrale Europea.
Dall’incarico nella BCE ai giorni nostri
Si ritrova ad affrontare una crisi senza precedenti, una crisi che avrebbe potuto porre fine all’esperienza non solo della moneta unica ma dell’intera Unione. Ed è in quella tragica situazione che Draghi pronuncia il suo famoso motto e la sua famosa frase: “Costi quel che costi, la banca centrale salverà l’euro.”
E oggi possiamo dire che non mentiva: Draghi ha davvero salvato l’euro e l’Europa.
Adesso tocca a lui. L’incarico è stato accettato, come da prassi, con riserva. L’economista si dice pronto a fronteggiare la crisi, grazie soprattutto agli aiuti europei, e nei prossimi giorni svolgerà le consultazioni con le forze politiche del parlamento.