I fatti sono accaduti a Sanza, nel Salernitano, e risalirebbero al 2013: stando alle dinamiche di quanto accaduto, un allevatore di cani cilentano denunciò il furto di uno dei suoi cani da caccia, per la precisione un segugio maremmano.
Dopo aver esposto denuncia ai Carabinieri, l’uomo ricevette la telefonata di un 39enne – già noto alle Forze dell’Ordine – che gli chiese un riscatto di 1400€ in cambio del cane, cosa che l’allevatore accettò ma con la compartecipazione dei militari che arrestarono in flagranza di reato il 39enne durante l’incontro, che era stato organizzato presso il cimitero di Buonabitacolo, dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio.
L’uomo, che oggi ha 47 anni, è stato condannato per estorsione e ricettazione in via definitiva a inizio pandemia: La Cassazione rifiuta il suo ricorso e decreta la pena emessa dalla Corte d’Appello.
Non solo, in seguito alle perquisizioni domiciliari l’uomo di Salerno è stato anche denunciato per porto illegale di armi e munizioni. A seguito delle numerose denunce, i Carabinieri di Sanza lo hanno messo in manette e accompagnato nel carcere di Potenza su ordine del Tribunale di Lagonegro.
Oltre alla pena, l’uomo dovrà anche pagare 1.200€ e sarà sottoposto all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Una triste storia iniziata nel 2013 e conclusasi stamane, con l’accompagnamento in carcere del colpevole.
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