Le performance di un mangiafuoco e un grande striscione che dice ‘Un anno senza scuola’: sono i simboli della protesta delle famiglie No Dad di Napoli scese oggi in piazza a quasi un anno dal lockdown e dalla prima chiusura delle scuole. “Anche noi abbiano il lanciafiamme” ha detto Flavia Brescia, mamma ed educatrice, riprendendo lo slogan del lanciafiamme utilizzato dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, proprio durante il lockdown per ‘convincere’ i cittadini a rispettare le regole.
E contro De Luca sono stati intonati oggi in Via Toledo alcuni cori tra cui ‘De Luca buffone’.
Il governatore da mesi è nel mirino dei No Dad a causa delle sue ordinanze con cui a più riprese le scuole in Campania sono state chiuse “in contrasto” con le norme nazionali indicate nei dpcm che si sono susseguiti. “Vogliamo che sia garantito il diritto costituzionale all’istruzione per i nostri figli – ha proseguito Flavia – che è dato dalla scuola in presenza. In questi pochi giorni di apertura, appena 30 consecutivi, la scuola ha dimostrato di essere sicura perché in classe sono seguiti e attuati i protocolli di sicurezza”. Da settembre a oggi – sottolinea un cartello – le scuole a Napoli sono state chiuse per 139 giorni. Scuole che sebbene la Campania oggi sia in zona arancione sono già chiuse in virtù di un’ordinanza della Regione e che continueranno a restare chiuse visto il passaggio da lunedì in zona rossa. ‘Chiediamo Asilo…e pure elementari, medie e superiori’ recita un altro striscione fissato a terra da lumini accesi a simboleggiare “la morte” della scuola. E diverse sono state in questi mesi le lettere inviate dal Coordinameno Scuole Aperte Campania prima all’ex premier, Giuseppe Conte, e una settimana fa al nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, in cui i genitori No Dad chiedono al.Governo “di subentrare” alla Regione nella gestione della scuola. E a chi fa notare l’aumento dei contagi, i No Dad rispondono che “i report della Regione riportano i contagi per fasce d’età: non sono contagi nelle scuole perché includono anche ragazzi risultati positivi mentre erano in Dad, segno che hanno contratto il virus fuori dalle scuole”.