La kermesse sanremese si avvia verso la finale e vede già il suo primo vincitore nella categoria Giovani.
Durante la quarta e penultima serata del Festival di Sanremo salta la co-conduzione di Simona Ventura, risultata positiva al covid. Resiste invece Barbara Palombelli ed offre un discorso rivolto alle donne italiane, ma forse apprezzato poco da quelle più giovani. Ritorna Emma insieme ad Alessandra Amoroso che si esibiscono nel loro singolo “Pezzo di cuore”. Alessandra Amoroso interviene di nuovo insieme a Matilde Gioli: insieme dedicano un intervento a tutti i lavoratori dello spettacolo, a coloro che in questi mesi di pandemia hanno dovuto rinunciare al loro lavoro abituale e hanno dovuto reinventarsi. Ospite anche un ex vincitore iconico: Mahmood, che si esibisce in un medley dei suoi pezzi. Fiorello entra in un quadro di Achille Lauro… e non vuole più uscirne!
La vittoria di Gaudiano
La quarta serata comincia con la gara dei giovani. I cantanti arrivati in finale sono Davide Shorty, Folcast, Wrongonyou e Gaudiano. La gara è condotta, insieme ad Amadeus, da colei che viene definita una sorta di madrina del percorso di Sanremo Giovani: il direttore d’orchestra Beatrice Venezi. Wrongonyou vince il premio della critica dedicato a Mia Martina con la sua “Lezioni di volo”, mentre la gara ufficiale è vinta da Gaudiano con il suo brano “Polvere da sparo”. Gaudiano dedica la sua vittoria al padre, scomparso due anni fa:
È qualcosa di eccezionale quello che è successo. La dedico a mio padre, alla mia famiglia, alle persone che mi hanno sostenuto. Mio padre è andato via due anni fa, adesso lo sento qui con me. Grazie a tutti.”
Una serata piena di esibizioni… in gara e non!
La quarta serata del Festival di Sanremo prevede l’esibizione di tutti i pezzi in gara e una classifica finale decisa dalla sala stampa, che riesce a cambiare qualcosa nella classifica generale. Non basta, però, il primo posto dato dai giornalisti a Colapesce/Dimartino per scollare dal primo posto della classifica generale Ermal Meta, ma li fanno comunque arrivare all’ottava posizione. Sul podio insieme a Meta Willy Peyote e Arisa, rispettivamente al secondo e terzo posto. Seguono Annalisa, Måneskin ed Irama che, ancora una volta, non può esibirsi dal vivo. In settima posizione La rappresentante di lista e poi al nono posto Malika Ayane, mentre chiude la top ten Noemi.
Ma la serata è caratterizzata da due esibizioni iconiche. Come preannuncia Fiorello ad inizio puntata, mostrandosi con una vaporosa parrucca sulle note di “Wake Me Up Before You Go-Go”, il suo consueto appuntamento con la cover duetto della serata sarà “Siamo donne” di Sabrina Salerno e Jo Squillo. Il suo intervento è una minaccia per Amadeus, perché Fiorello glielo dice senza peli sulla lingua: il ruolo di Jo Squillo nel duetto sarà coperto proprio dal conduttore e direttore artistico del Festival. Ma la loro bizzarra esibizione di “Siamo donne” non è l’unica della serata. I due capitani del Festival intervengono anche durante il fantastico tributo di Enzo Avitabile a Renato Carosone. Avitabile suona e canta “Caravan Petrol”, accompagnato dai Bottari e da due marajà d’eccezione: Amadeus e Fiorello, appunto.
Ma Fiorello ieri è stato anche parte del quadro di Achille Lauro, dedicato stavolta al punk rock. Lauro ripercorre i suoi due brani che negli scorsi anni sono stati in gara a Sanremo: “Me ne frego” e “Rolls Royce“. Ma tutto parte con la citazione di un Delacroix, le note dell’inno italiano e un matrimonio: quello di Lauro, appunto, con il suo ritrovato Boss Doms, insieme al quale ha sempre calcato il palco dell’Ariston. L’esibizione è sfrontata, quasi ai limiti della decenza come lo è il punk rock e Lauro riesce ad ottenere quell’effetto “maleducato” che sicuramente cercava perché, in fondo, Dio benedice chi se ne frega.
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