Niente più dpcm?
Il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo decreto Covid, che contiene le regole anti-contagio da Covid-19 e una stretta in vista della Pasqua. Le nuove misure restrittive varranno da lunedì 15 marzo (non riguarderanno, quindi, questo weekend) e saranno valide fino al 6 aprile. Il provvedimento preso dal Cdm è un decreto legge e non un dpcm, lo aveva già anticipato la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, durante l’incontro con gli enti locali. La volontà di varare un decreto è stata ribadita da Draghi per la necessità di coinvolgere il Parlamento e avere un maggiore confronto con tutte le forze politiche. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha giudicato positivamente decreto. Quest’ultimo infatti permette ai presidenti di Regione di “prendere misure provinciali”.
I contenuti del decreto
Il decreto prevede una stretta per i giorni di Pasqua. Dal 3 al 5 aprile (quindi da sabato al lunedì di Pasquetta) tutta l’Italia sarà in zona rossa. Nella zona rossa nazionale non rientreranno solamente le Regioni che in quel momento si dovessero trovare in zona bianca: attualmente l’unico territorio in zona bianca è la Sardegna. Dal 15 marzo al 6 aprile le zone gialle avranno, in automatico, le regole più strette previste per la zona arancione. Tutta Italia sarà de facto almeno in zona arancione, fatta eccezione per le zone bianche. Riguardo agli spostamenti nelle abitazioni private è prevista la possibilità dal 15 marzo al 2 aprile di fare visita, una volta al giorno e per un massimo di due persone, tra le 5 e le 22 ad amici o parenti. Questa possibilità non viene consentita nelle zone rosse. Al contrario, nei giorni del 3, 4 e 5 aprile in tutta Italia (che sarà zona rossa tranne per i territori in bianco) saranno permessi gli spostamenti verso un’abitazione privata al giorno in occasione della Pasqua, nonostante la zona rossa.
Ingresso automatico in zona rossa con Rt troppo alto
Il decreto legge prevede l’introduzione dell’ingresso automatico in zona rossa per le Regioni. Durante l’incontro tra governo, Regioni, Anci e Upi tutti hanno confermato il nuovo criterio. Questo sarà applicato per i territori in cui l’incidenza negli ultimi sette giorni supererà la quota dei 250 casi ogni 100mila abitanti. Le Regioni in arancione, invece, avranno la facoltà di decidere se creare zone rosse provinciali o sub-provinciali laddove ci sia un’incidenza particolarmente elevata (con lo stesso criterio) o una diffusione del contagio preoccupante.
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