A Ponticelli in pochi giorni due ferimenti, una bomba, un duplice agguato. Gli investigatori sono al lavoro per mettere in fila i vari episodi, fino ad ora il collegamento non è certo, ma il quadro che ne esce fuori è quello di uno scontro tra il clan De Micco-De Martino e il gruppo Casella. Intanto ieri arrestati 6 spacciatori nel rione De Gasperi, ex roccaforte dell’ormai disciolto clan Sarno.
L’ultimo episodio, nel pomeriggio di ieri, 18 marzo. Viene ferito da un colpo di pistola il 46enne Ciro Cotugno. Colpito a una spalla e trasportato al Pronto Soccorso del Villa Betania, non è in pericolo di vita. Sottoposto agli arresti domiciliari, è raggiunto dall’agguato nei pressi di casa sua in via San Michele. L’uomo non è inquadrato in un clan ma ha diversi precedenti per spaccio.
Il ferimento di Cotugno arriva 12 ore dopo lo scoppio della bomba in via Crisconio. Nessun ferito, 5 auto danneggiate. La zona è considerata sotto il controllo dei Casella e la strada è proprio quella in cui, nel 2019, venne arrestato Cotugno. Anche questo episodio appare di difficile decifrazione: in zona abitano diversi familiari di esponenti dei Casella e non si può escludere che si tratti di un messaggio, proveniente dal gruppo opposto.
Quattro giorni prima, il 14 marzo, l’agguato in via Esopo. Viene ferito mortalmente Giulio Fiorentino, considerato ai vertici del gruppo De Micco-De Martino. Il ragazzo, 29 anni, muore poco dopo l’arrivo in ospedale. Con lui viene colpito Vincenzo Di Costanzo, 23 anni, colpito da diversi proiettili alle gambe, che viene operato d’urgenza. Per gli investigatori potrebbe essere la risposta al raid che si è consumato due giorni prima, la notte del 12 marzo: viene colpito a una mano Giuseppe Righetto.