Il fatto è accaduto nel pomeriggio di ieri, presso la stazione metro di Dante alle 16:30 circa: per motivi non ancora chiari, un uomo ha aggredito due persone, un vigilantes e un operatore di stazione dell’Anm. Ad avere la peggio proprio quest’ultimo, colpito violentemente con un martelletto al centro della testa: il dipendente dell’azienda dei trasporti è stato subito soccorso mentre il vigilantes, subito dopo l’aggressione, è intervenuto per allontanare l’aggressore, che però è riuscito a divincolarsi e a darsi alla fuga. Sul posto sono arrivati l’ambulanza del 118 per le prestare le cure mediche del caso e i Carabinieri che stanno indagando sulla vicenda.
Stando alle prime ricostruzioni, l’aggressore stava entrando in stazione a piazza Dante, quando forse all’ingresso dei tornelli sarebbe incappato nell’operatore Anm e nel vigilantes. L’uomo avrebbe prima aggredito, per motivi non chiari, la guardia giurata verbalmente. Poi, quando l’operatore di stazione si è voltato di spalle, l’uomo avrebbe estratto un martelletto colpendo il dipendente Anm al centro della testa e facendolo sanguinare.
Sulla vicenda sono intervenuti anche i sindacati. Fulvio Fasano (Ugl Fna) ha così parlato: “Siamo sconcertati per quanto accaduto. Chiediamo maggiore sicurezza per i lavoratori. Non si può vivere in una situazione di crisi del genere dove raptus di violenza ingiustificati si scatenano contro persone che fanno il proprio dovere. Solidarietà al lavoratore ferito e a tutti i dipendenti coinvolti. Chiediamo maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine e della Prefettura perché questi casi non si verifichino più”.
Marco Sansone, del Coordinamento Regionale Usb Lavoro Privato, si è così espresso: “L’uomo, apparentemente squilibrato, è entrato nella stazione di Piazza Dante della metropolitana Linea 1 di Napoli e, nonostante la presenza della guardia giurata, ha colpito alla testa con un martello l’agente di stazione di servizio in quel momento, da quanto raccontato dall’agente stesso coinvolto. Il lavoratore è stato portato al più vicino pronto soccorso, dove è tuttora, ed è stato prontamente medicato. Siamo costretti a ribadire lo stato di abbandono delle stazioni della metropolitana Linea 1 di Napoli, non nuove a scenari di violenza come quello quotidiano. Come Unione Sindacale di Base abbiamo più volte chiesto all’Azienda, purtroppo inutilmente, di aumentare i presidi nelle stazioni e sugli autobus, sia a tutela dell’obbligatorio distanziamento sociale, sia a garanzia della sicurezza ordinaria, anche perchè, va ricordato, almeno fino a domani, in Anm ci sono oltre 400 lavoratori in cassa integrazione, dipendenti che potrebbero supportare il personale front line più esposto”.
E infine Adolfo Vallini (Usb): “Una violenza inaudita, un attentato alla vita di un lavoratore avvenuta sul proprio posto di lavoro. Un atto grave che non può e non deve restare impunito. Le stazioni e i mezzi pubblici dovrebbero tornare ad essere luoghi sicuri e non, come da tempo avviene in tutto il TPL, teatri di violenza e terra di nessuno. L’aggressione di ieri avvenuta ai danni dell’agente di stazione dell’Anm e solo l’ultimo campanello di allarme, in ordine di tempo, di un sistema di prevenzione della sicurezza aziendale che pone molteplici interrogativi sulla propria efficacia ed efficienza rispetto alle misure applicate. Succede infatti che il numero e i presidi delle guardie giurate sono stati rimodulati in riduzione. Molte stazioni ne sono completamente privi mentre, in altre, le guardie giurate sono state sostituite dal personale non armato. Una scelta sbagliata, forse volta al risparmio, che di fatto priva gli operatori dell’Anm e i cittadini utenti del giusto presidio teso a garantire la sicurezza e la regolarità dell’esercizio. A seguito di questo grave episodio l’Anm dovrebbe rivedere e potenziare il documento di valutazione dei rischi, investendo in sicurezza”.
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