venerdì, Novembre 22, 2024
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Oggi è la Giornata mondiale del libro: si torna a leggere

Ogni anno il 23 aprile ricorre la Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore, nata per valorizzare l’importanza della lettura come elemento di creatività e crescita personale e collettiva.

Il libro e la lettura rappresentano infatti, un mezzo indispensabile di approfondimento e di conoscenza di noi stessi, degli altri e del mondo, e soprattutto in periodi di incertezze e precarietà ,come quello che stiamo vivendo, ci aiutano a guardare avanti fiduciosi.

Non si poteva festeggiare meglio la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore che con le notizie rassicuranti che vedono l’editoria italiana in decisa ripresa nei primi tre mesi del 2021 (+26,6%). Non solo per il forte incremento delle vendite attraverso le librerie online, quasi scontato in tempi di reclusione forzata in casa, ma non in misura così consistente (+45% nel primo trimestre di quest’anno, secondi i dati AIE), ma anche per il significativo aumento nelle librerie fisiche (+18,6%).

Se oggi si registra una buona tenuta complessiva per i grandi, parallelamente a una maggiore presenza nel mercato dei medi e dei piccoli editori, ciò vuol dire che sono aumentati i lettori e il tempo destinato alla lettura, ma anche che le politiche di sostegno attuate dal governo e dal parlamento (18 App, Carta famiglia, acquisto di libri presso le librerie da parte delle biblioteche) hanno funzionato, come non si era mai visto prima.

L’idea di celebrare la Giornata Mondiale del libro è nata in Catalogna più di 400 anni fa. Fu scelto il 23 aprile perché è il giorno in cui morirono nel 1616 due scrittori considerati i pilastri della cultura universale: Miguel de Cervantes e William Shakespeare.

Don Chisciotte, Amleto, Otello, Re Lear, sono tutti personaggi che prendono forma dal genio di questi due scrittori e che, da allora, ci sono familiari.

La tradizione catalana vuole che proprio nello stesso giorno, in cui si celebra San Giorgio, ogni uomo doni una rosa alla sua donna. Così ancora oggi i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile. E a Barcellona la tradizionale passeggiata per le Ramblas che invade di banchetti pieni di libri e di rose era uno degli eventi più suggestivi dell’anno. Quest’anno mancherà naturalmente questo aspetto della festa in città, e il dono della rosa sarà virtuale e avrà un particolare significato di solidarietà verso chi sta soffrendo.

Molto più che un semplice contenitore: la libreria non perde nemmeno un poco del suo fascino a maggior ragione in epoca di pandemia, che ci costringe a lunghe permanenze tra le mura domestiche. Arredare con i libri è emozionante perché significa fare spazio agli oggetti che ci sono cari, quelli che fanno parte dei nostri ricordi e che rendono più personale la nostra casa. In occasione della Giornata mondiale del libro ecco allora qualche suggerimento utile per riscoprire il piacere della lettura.

  • Luce della notte di Ilaria Tuti sullo sfondo di una natura fatta di boschi e valli isolate, ancora una volta Teresa Battaglia si mette dalla parte dei bambini per aiutarli a trovare i colpevoli dei loro incubi.

  • Fai bei sogni di Massimo Gramellini: racconto coinvolgente ed emozionante che insegna a fare i “conti col passato” sennò i “conti non tornano” nel presente! Un vero viaggio di scoperta e di consapevolezza di sé stessi e dei propri vissuti può essere profondamente doloroso ma può divenire un percorso rivelatore della forza che ciascuno ha dentro.

  • Una vita da ricostruire di Brigitte Riebe: è la Berlino del dopoguerra, con addosso le ceneri e le brutture di una guerra conclusa. È la caparbia di alcune donne che vogliono un riscatto dalla vita, una rivincita sulla morte, un nuovo colore nel grigiore di una vita da ricostruire.

  • Il tempo che vorrei di Fabio volo: Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c’è mai stato e con una lei che se n’è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più.

Non ci resta che augurare a tutte e tutti una buona lettura!

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