venerdì, Novembre 22, 2024
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Notte degli Oscar 2021: “Nomadland” il miglior film, delusione per gli italiani

E’ stata una Notte degli Oscar senza precedenti, una Notte degli Oscar che sapeva di nuovo, di “prima volta” essendosi trattato del primo grande evento in presenza dopo i tanti mesi di chiusure a causa della pandemia da Covid-19 e l’emozione era palpabile questa notte. In diretta dal Dolby Theatre e dalla Union Station, ex caserma dei Vigili del Fuoco trasformata nella Casa degli Oscar nonché una delle novità dell’edizione di quest’anno, è stata un’edizione quasi “itinerante” in quanto le location erano sparpagliate in giro per il mondo e le fatidiche statuette presenti nei rispettivi posti per essere consegnate non solo virtualmente ai premiati. Prima di entrare nel vivo della cerimonia, come prologo non è mancato l’intervento di un’epidemiologa che ha ricordato il periodo ancora difficile che tutto il mondo sta vicendo, raccomandando i soliti consigli di “distanziamento sociale, utilizzo della mascherina e igienizzazione delle mani”.

A dare il via alla Notte degli Oscar è stata Regina King, “padrona di casa della cerimonia” che è entrata con il suo Oscar vinto per il film Se la strada potesse parlare e ha dato il benvenuto ad una platea più ridotta del solito dicendo: “Immaginate di essere su un set, siamo 200 attori che hanno fatto tamponi, vaccini e controlli. È stato un anno duro e ancora ci siamo in mezzo e piangiamo la perdita di tante persone. So che molti cambieranno canale se pensano che stiamo predicando ma se le cose fossero andate diversamente oggi invece che i tacchi alti mi sarei messa stivali da marcia. Sono la madre di un ragazzo nero e so con quanta paura dobbiamo combattere. Non c’è fama che tenga”.

 

“NOMADLAND” PREMIATO COME MIGLIOR FILM. Il film che vince l’Oscar 2021 è Nomadland, film americano di una regista cinese, Chloé Zhao celebrata anche come miglior regista: il film racconta la comunità nomade che si riprende gli ampi spazi americani intorno ad un fuoco o a un mercatino del riciclo. Protagonista la grande Frances McDormand nel ruolo della vedova Fern, che è stata premiata anche come miglior attrice (è la terza volta che le è stato attribuito il riconoscimento, dopo Fargo nel 1989 e Tre manifesti fuori Ebbing).

Alla regista del film, Chloé Zhao, anche il premio di miglior regista, la prima asiatica ad ottenere tale riconoscimento in una edizione degli Oscar: prima di lei soltanto Kathryn Bigelow aveva ottenuto il riconoscimento per la miglior regia. Queste le parole della regista: “Mamma mia! Grazie ai colleghi di candidatura, e alla compagnia che ha fatto il film. Ho pensato parecchio ultimamente a come si fa ad andare avanti quando le cose si fanno dure. Crescendo in Cina con mio papà imparavo testi cinesi classici, delle poesie, ne ricordo una la cui prima frase dice “Le persone alla nascita sono intrinsecamente buone”. Continuo a crederlo anche oggi. Questo Oscar è per tutti quelli che hanno fede e coraggio a tener fede alla bontà in sé stessi e negli altri nonostante le difficoltà”.

 

AD ANTHONY HOPKINS IL PREMIO DI MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA. L’Oscar per il miglior attore protagonista è andato a Anthony Hopkins per The Father, assente a Los Angeles perché tornato nel Galles: A 83 anni è l’attore più anziano ad aver vinto un Oscar, 29 anni dopo quello per Il silenzio degli innocenti.

 

DELUSIONE PER L’ITALIA. Per l’Italia un risultato deludente, rimasta fuori sia con il team di artisti di Pinocchio (candidato per costumi e trucco e parrucco), che con Laura Pausini battuta dalla rapper H.E.R. (con il brano Fight For You da Judas and the Black Messiah). La Pausini era data per favorita insieme a Diane Warren per Io sì / Seen, brano nel film di Edoardo Ponti La vita davanti a sé. Nel pre-show era stata protagonista di un bel momento dalla terrazza del Museo del Cinema di Renzo Piano, ancora non inaugurato, con la performance del brano.

 

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA A YOON-YEO-JEONG. Alla coreana il premio di miglior attrice non protagonista, premiata da Brad Pitt per il film Minari in cui l’attrice interpreta il ruolo della nonna. Queste le sue parole: “Finalmente signor Pitt, felice di conoscerla! Dov’è andato?” -Ha scherzato l’attrice il cui film è prodotto dalla casa di produzione Plan B, appartenente allo stesso Pitt -. “Vengo dalla Corea, vivo da un’altra parte del mondo. Solitamente gli Oscar li vedo in tv, non riesco a capacitarmi di essere qui personalmente”. Dedico il premio ai miei due figli che mi hanno convinta ad andare a lavorare fuori casa”.

 

MIGLIOR MONTAGGIO A “SOUND OF METAL”. Il premio di miglior montaggio è andato al regista Mikkel E.G. Nielsen per il montaggio di Sound of Metal.

 

“DISNEY SOUL” MIGLIOR CARTOON. Il premio di miglior cartoon è andato al lungometraggio Disney Soul. Il regista è il già premio Oscar per Up Inside out Pete Docter: “Questo film è una lettera d’amore per il jazz, come il jazz non possiamo controllarlo ma possiamo trasformarlo in qualcosa di bello. Vorremmo ringraziare tutti gli insegnanti di musica e arte nel mondo. Dobbiamo seguire l’esempio dei jazzisti e ovunque siamo dobbiamo trasformarlo in qualcosa di bello”. Il premio è stato consegnato da Reese Witherspoon. Al jazz di Disney Soul anche il premio di miglior colonna sonora, per la quale sono stati premiati Trent Reznor e Atticus Ross.

 

“L’AMORE PER UN POLPO” MIGLIOR DOCUMENTARIO. L’attrice Marlee Matlin ha annunciato nel linguaggio dei segni e premiato Il mio amico in fondo al mare di James Reed e Pippa Ehrlich come miglior lungometraggio documentario mentre nella stessa categoria però a cortometraggio ha vinto il francese Colette.

 

TRUCCO E PARRUCCO A “MA RAINEY’S BLACK BOTTOM”. Alla truccatrice Mia Neal il premio trucco e parrucco per il film Ma Rainey’s Black Bottom, superando il team italiano formato da Francesco Pegoretti, Mark Coulier Dalia Colli e Massimo Cantini Parrini, che attendevano il verdetto da Roma per i costumi di Pinocchio.

 

MIGLIOR SCENOGRAFIA E FOTOGRAFIA A “MANK”. L’Oscar per la miglior scenografia è andato a Donald Graham Burt e Jan Pascale e per miglior fotografia a Erik Messerschmidt per Mank, il film di David Fincher che racconta il dietro le quinte di Quarto Potere.

 

MIGLIOR SUONO A “SOUND OF METAL”. Al team che ha lavorato alla produzione di Sound of Metal il premio per il miglior suono: il film parla dell’esperienza di un batterista dopo aver perso l’udito.

 

A “TENET” I MIGLIORI EFFETTI SPECIALI. L’Oscar per i migliori effetti speciali al film Tenet di Christopher Nolan.

 

DANIEL KALUUYA MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA. Daniel Kaluuya è il miglior attore non protagonista per il ruolo di Fred Hampton per Judas and the Black Messiah, film che racconta la storia del leader delle Pantere nere ucciso dall’FBI. Queste le sue parole: “Grazie Dio, non sarei qui senza la tua guida e protezione. A mia madre che mi ha dato tutto, a mia sorella e alle mie nipoti e agli amici in tutto il mondo!”.

 

MIGLIOR SCENEGGIATURA E ADATTAMENTO. Il primo dei due premi va a Emerald Fennell, regista di Una donna promettente nonché sceneggiatrice e attrice, premiata per la sceneggiatura di un film girato in 23 giorni al settimo mesi di gravidanza e che ha dedicato il film, appunto, al suo bambino appena nato. E il secondo a Florian Zeller e Christopher Hampton per l’adattamento della pièce dello stesso  Zeller The Father con Anthony Hopkins.

 

“UN ALTRO GIRO” PREMIATO COME MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE. Il premio di miglior film internazionale è andato a  Un altro giro di Thomas Vinterberg. Il regista ha fatto un lungo elenco di ringraziamenti, in particolare la moglie che gli è stata vicina in un momento difficile (il regista ha perso la figlia ventenne in un incidente dopo i primi quattro giorni di riprese). Raccontando della figlia il regista si è commosso raccontando di quando la figlia aveva letto il copione del film e l’aveva amato. “Forse hai fatto qualcosa dall’alto per realizzare questo miracolo. Questo è per te!” ha concluso commosso Vinterberg.

 

 

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