Nelle chat sui cellulari di Elena e Giovanni – la coppia di Avellino complice dell’omicidio di Aldo Gioia – la chiara intenzione di sterminare, insieme al padre, gli altri membri della famiglia di lei. Sono i risvolti delle indagini scattate dopo l’omicidio Aldo e l’arresto della figlia Elena e del suo ragazzo Giovanni. Elena Gioia avrebbe scritto al fidanzato “Quando li uccidiamo?”, ripetendogli poco dopo la stessa frase e ricevendo in risposta da lui un “Lo faccio perché li odi”. Giovanni Limata aveva nelle scorse ore puntato il dito contro la fidanzata, spiegando che il piano di sterminare la famiglia fosse partito da lei. Ricostruzione smentita dalla famiglia di lei.
Il giudice per le indagini preliminari Paolo Cassano ha confermato ieri la custodia cautelare in carcere per i due, al termine dell’udienza di convalida dei fermi. I due ragazzi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La loro difesa è affidata a due avvocati diversi, entrambi in sostituzione dei primi che hanno rinunciato a difenderli. L’autopsia sul corpo di Aldo Gioia, intanto, ha svelato che ad ucciderlo sono state ben 14 coltellate. Nonostante gli sforzi dei medici di salvarlo gli sono state fatali. Ora la salma verrà liberata dai magistrati e si potrà dunque procedere ai funerali che dovrebbero svolgersi presso la Chiesa di San Ciro di Avellino.