Un napoletano per avere l’orgoglio di poter dire di essere stato riconosciuto in vita deve avere tre situazioni: salire sul palco del San Carlo, e a me è successo, ricevere una laurea dalla Federico Secondo e soprattutto essere oggetto dell’arte di Marco Ferrigno, che è un artista straordinario. Io credevo che nel presepe, se non nel ruolo del bue o dell’asinello, non avrei mai potuto rientrare e invece lui mi inserisce.
A pronunciare queste parole, tra onore e commozione, è Maurizio de Giovanni, scrittore, sceneggiatore e autore di romanzi gialli; dopo aver ricevuto la statuetta che lo rappresenta, lo scrittore si lascia andare a delle riflessioni che esprimono gratitudine verso Ferrigno:
Io racconto le mie storie e le racconto con amore e Marco fa lo stesso, io sono onorato e felice. Penso di aver ricevuto stamattina uno dei grandi onori che possano spettare a uno che lavora e vive in questa città.
Marco Ferrigno, il proprietario della bottega, non ha battuto ciglio sulla proposta, è afferma di non aver riscontrato alcuna difficoltà in quanto il segreto è solo: passione e amore per il proprio lavoro.
Un lavoro difficile quello di Marco e di tantissimi artigiani, che si sono ritrovati a vedere la loro strada deserta nel periodo della pandemia da Covid19.
Nonostante il periodo duro, Ferrigno è positivo in quanto sa che grazie ai vaccini, si inizia ad intravedere una luce:
In questo momento San Gregorio Armeno sta vivendo un periodo particolare e noi artigiani ci siamo uniti per accrescere il nostro livello artistico, nella speranza di tornare ad una vita normale in cui le persone vengono a San Gregorio per comprare il pastorello.
De Giovanni lancia così un invito spassionato:
Noi dovremmo invitare tutti i Napoletani a vedere la meraviglia dell’arte presepiale e soprattutto di Marco e di tanti altri maestri che lavorano in questo contesto.
Parlando di meraviglie, non possiamo non ricordare che “Gli occhi di Sara”, il suo ultimo libro è già un successo, in un intreccio che si dipana come un perfetto meccanismo a orologeria, Maurizio de Giovanni scava tra le pieghe della nostra storia recente raccontando gli inconfessabili segreti di Sara, i cui occhi, per la prima volta, tradiscono un dolore misterioso e svelano la sua più sincera umanità.
Ma l’autore non sembra esserne sorpreso:
Io ero convinta che la storia gli occhi di Sara fosse buona e devo essere sincero sono stato felice ma non sorpreso, il mercato dei libri in questo periodo di solitudine ha avuto un buon avanzamento.
Potete rivedere l’intervista completa collegandovi al link: https://fb.watch/5qdgrjqVw0/
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