Associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso, detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi e tentato omicidio: sono questi i capi d’accusa che hanno condotto all’arresto di undici persone – nove finite direttamente in carcere, due agli arresti domiciliari; a una dodicesima, inoltre, è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – nel maxi blitz verificatosi stamattina ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale nel Rione Traiano, nella zona sud-ovest di Napoli. Ognuno degli indagati è ritenuto reo di aver collaborato con i due maggiori clan camorristici della zona: il clan Cutolo (che si occuperebbe dello spaccio della droga) e il clan Sorianiello (che si occuperebbe del rifornimento della materia prima).
I provvedimenti attuati si configurano come il culmine di un’attività di indagine che ha interessato i carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Napoli Bagnoli, da sempre coinvolta nella lotta alla presenza camorristica nell’area dei Campi Flegrei – la quale, a sua volta, è legata al cartello della criminalità organizzata ‘‘Alleanza’’ di Secondigliano. Tra gli arrestati figurano Gennaro ‘‘Genny’’ Carra, Vincenzo Cutolo (figlio del boss Salvatore Cutolo, detto ‘‘Borotalco’’, e di Giuseppina Ostinato, anch’ella finita in manette), Francesco Pietrolungo, Giuseppe Mazzaccaro (affiliato ai Sorianiello) e Antonio Calone, conosciuto anche come ‘‘Tonino di Posillipo’’.
Le indagini hanno permesso di risalire alla verità dietro al sistema di ‘‘cassa comune’’– che permetteva il sostentamento degli affiliati incarcerati e delle loro famiglie – e al tentato omicidio di Francesco Minichini, affiliato al clan Marfella di Pianura, per il controllo delle attività illecite che hanno luogo nel Rione Traiano.