Il buco in testa, il nuovo film di Antonio Capuano, arriva finalmente nelle sale cinematografiche italiane: un film duro, liberamente ispirato alla storia vera di una figlia che viene al mondo due mesi dopo l’uccisione del padre, un poliziotto napoletano, da parte di un brigatista durante degli scontri nel ’77 a Milano.
Il film di Capuano è la prima presentazione in città con il cast in sala dopo sette mesi di chiusura dei cinema.
Il tour di presentazione parte da Napoli, città del regista, dove il 19 maggio sarà presentato in anteprima, presso il Cinema Vittoria (Via M. Piscicelli 8/12) con tre diversi spettacoli: si inizia con la prima proiezione alle ore 16.00, si prosegue alle 17.45 e si termina con l’ultimo spettacolo alle ore 19.45.
I tre attori del cast Teresa Saponangelo, Francesco di Leva e Daria D’Antonio e il regista Antonio Capuano, saluteranno il pubblico in sala al termine della seconda proiezione e all’inizio della terza.
Il 22 maggio sarà presentato sempre a Napoli, alle ore 20.00 al Cinema Modernissimo (Via Cisterna dell’Olio, 49/59), alla presenza del regista Antonio Capuano e degli attori Teresa Saponangelo, Francesco di Leva e Daria D’Antonio, che saluteranno il pubblico in sala prima dello spettacolo.
Il 23 maggio invece Il buco in testa arriva al Cinema Partenio (Via Giuseppe Verdi) ad Avellino, con una proiezione evento alle ore 19.30 alla quale parteciperanno il regista Antonio Capuano e l’attrice Teresa Saponangelo che saluteranno il pubblico in sala.
Il buco in testa, prodotto da Eskimo con Rai Cinema e con Minerva Pictures e Mad Entertainment, è liberamente ispirato a una storia vera e uscirà nelle sale il prossimo 20 maggio distribuito da Eskimo in collaborazione con Altri Sguardi.
È possibile acquistare il biglietto sui siti dei cinema, oppure in loco fino a esaurimento posti.
Trama del film
Maria S. vive vicino al mare, in provincia di Napoli. Ha un lavoro precario, nessun amore. Una madre praticamente muta. Quarant’anni prima, un militante dell’estrema sinistra ha ammazzato suo padre, vicebrigadiere di polizia poco più che ventenne, nel corso di una manifestazione politica. Maria è nata due mesi dopo. Un giorno apprende che l’omicida del padre ha un nome, un volto, un lavoro. Ha scontato la sua pena e vive a Milano. «Adesso so chi odiare», pensa Maria. Si tinge i capelli e prende un treno veloce per andare a incontrarlo. Ha con sé una pistola.
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