Gli autori del manuale di storia contemporanea per la quinta superiore edito da Loescher-G.D’Anna Zanichelli hanno deciso di dedicare un paragrafo al 30enne napoletano: lo street-artist Ciro Cerullo nato a Quarto da madre olandese, universalmente noto come Jorit.
In pratica il sogno di tutti gli artisti: finire nei libri di scuola da vivi, nel caso specifico insieme con colleghi del calibro di Banksy e Blu. Nel capitolo sulla street art gli si riconosce il merito di aver contribuito alla rivalutazione delle zone degradate, in particolare «il caso emblematico» di San Giovanni a Teduccio dove, dall’alto dei suoi 15 metri, Maradona, dipinto su uno dei due edifici del cosiddetto Bronx, fissa lo spettatore con uno sguardo di una intensità tale da provocare brividi. Accanto a lui il volto di un ragazzo autistico di nome Niccolò. Uno dei posti oggettivamente più pericolosi della città di Napoli, da quattro anni è meta di visitatori, la maggior parte turisti, disposti sia pure per pochi minuti a spingersi in una zona non certo confortevole della città.
Jorit ricordiamo si è imposto in punta di piedi sulla scena mondiale come uno dei figurativi/graffitisti più noti e richiesti. Sono sempre dedicati a eroi che hanno lottato fino alle estreme conseguenze per i diritti civili o a leader politici, i suoi lavori giganteschi. O anche alle vittime innocenti di abusi d’autorità (Stefano Cucchi), oppure ai morti sul lavoro (Luana D’Orazio). Tutti con i segni della scarnificazione sulle guance, un simbolo che unisce la «human tribe».
Jorit, immensamente grato per questo riconoscimento, afferma, in un post pubblicato su Facebook:
Sono su un libro di storia dell’arte tra quelli che per me sono i due artisti contemporanei più grandi in assoluto Banksy e Blu. Ora pòzzu pur murì
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