Torna il Covid in Cina. Registrati 20 casi nell’ultima settimana a Guangzhou, città industriale di 15 milioni di abitanti della Cina meridionale. Le autorità hanno immediatamente chiuso il quartiere centrale di Liwan.

In Cina si registra un nuovo focolaio covid: i numeri, seppur limitati, hanno messo in allarme le autorità della città. Ordinato quindi un lockdown e test di massa su tutti gli abitanti di Liwan per limitare il focolaio.
Chiusi i mercati all’aperto, gli asili nido e i luoghi di intrattenimento, le scuole ed i ristoranti al chiuso.

Allarme virus influenza aviaria, primo caso in un uomo

E’ stato intanto segnalato dalla Commissione Nazionale di Sanità della Cina (Nhc) il primo caso di positività di un uomo al virus H10N3 dell’influenza aviaria. Si tratta di un uomo di 41 anni della città di Zhenjiang, nella provincia orientale di Jiangsu. Per ora il potenziale di diffusione su larga scala del virus è basso, ma si temono nuovi focolai dopo l’espereinza covid.
L’Nhc non ha chiarito come sia avvenuto il contagio, ma ha assicurato che tra i contatti stretti dell’uomo non erano emersi altri casi di positività. L’uomo è staro ricoverato in ospedale.

L’H10N3 è un ceppo a bassa patogenicità, relativamente meno grave rispetto agli altri virus dell’influenza aviaria.
L’ultima epidemia di influenza aviaria di proporzioni preoccupanti è stata quella del ceppo H7N9, tra il 2016 e il 2017. Il virus in quell’occasione uccise 300 persone.

Intanto la scorsa settimana due scienziati cinesi avevano lanciato sulla rivista Science un allarme su un altro virus dell’influenza aviaria, potenzialmente in grado di generare un’altra pandemia come il Covid.

Fa inoltre discutere lo studio di alcuni ricercatori di Cambridge secondo il quale il covid non può che essere stato creato artificialmente.

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