Ennesimo scandalo all’esame per l’abilitazione da avvocato. “Quanti ne avete promossi fino ad ora? Non possiamo promuoverli tutti stiamo bassi”, queste le parole pronunciate da un commissario collegato da remoto per la valutazione degli esaminandi.
È accaduto ai candidati di Brescia esaminati dai commissari di Lecce. L’audio della riunione, però, sfortunatamente è rimasto acceso mentre si discuteva il giudizio da dare a uno dei candidati. Di conseguenza, tutti gli aspiranti avvocati che erano in collegamento hanno ascoltato in diretta la discussione e notando quanto accaduto hanno diffuso il contenuto sui social. Il candidato di turno, dopo un acceso scambio di battute riguardo la sua sorte, è riuscito a passare al secondo orale con uno stretto 18. Ma non tutti i 475 candidati bresciani sono riusciti a passare la prima prova orale con questa nuova formulazione con doppio orale, senza prova scritta e con regole differenti di attribuzione di punteggio rispetto agli anni passati ( le modalità di svolgimento e di valutazione del primo e del secondo orale sono spiegati nel decreto legge del 13 marzo 2021 ).
Già vi erano state lamentele e polemiche sul mancato rispetto delle linee guida. In particolare, Claudia Majolo, presidente dell’Unione praticanti avvocati (Upa), ha segnalato che «molte delle tracce proposte non hanno affatto rispettato le linee guida emanate dalla Commissione centrale con riguardo alla redazione dei quesiti assegnati durante questi primi giorni d’esame».
Questo microfono rimasto acceso è la prova schiacciante di irregolarità inaccettabili che vanno a discapito degli aspiranti avvocati che, ancora una volta, sono al centro dell’opinione pubblica. Ora il Ministero della Giustizia effettuerà i dovuti controlli, ma resta l’amarezza e la delusione di tanti giovani che combattono per raggiungere il proprio sogno in Italia.
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