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QS World University Rankings 2022: Federico II tra i primi 10 atenei italiani

Pubblicata la QS World University Rankings 2022. Federico II e UniSa si confermano tra i mille migliori atenei al mondo. In classifica anche la Parthenope.

Per gli analisti di Quacquarelli Symonds sono 41 gli atenei italiani (5 in più rispetto allo scorso anno) annoverati tra i migliori al mondo. Quest’anno sono ben tre le università campane presenti nella famosa classifica internazionale. La QS World University Rankings esamina e valuta i diversi atenei del mondo seguendo un range di indicatori ben preciso.

I macro-ambiti di osservazione sono ricerca, insegnamento, occupazione e internazionalizzazione. Oltre alla qualità della ricerca e ai risultati ottenuti dai diversi atenei, vengono presi in considerazione svariati indicatori, tra i quali la reputazione accademica, la reputazione dei datori di lavoro, il numero di citazioni per facoltà, l’internazionalizzazione delle facoltà, il numero di studenti stranieri e non.

L’importanza di questa classifica non risiede solo nel suo essere un ulteriore valido strumento di confronto e valutazione per gli studenti. Si tratta, infatti, anche di una preziosa occasione per gli atenei di acquisire consapevolezza così da rendersi conto, attraverso valutazioni oggettive, delle aree in cui migliorare.

La higher education negli atenei campani

Per gli atenei della Campania arriva un segnale importante. Sicuramente positiva è l’entrata in classifica dell’Università Parthenope (801-1000). Questo passo è evidentemente in linea con un processo di sviluppo e perfezionamento dei parametri valutativi messo in pratica dall’ateneo campano. Non dimentichiamo, infatti, che la Parthenope si è da poco distinta per i meriti riconosciuti proprio all’eccellente legame tra la ricerca e le risorse umane. Le valutazioni QS World University Rankings, in particolare, mettono in evidenza i progressi dell’ateneo napoletano, che si colloca al 342esimo posto nel mondo per numero di citazioni per facoltà, con un punteggio di 40,7.

UniSa e UniNa, le “veterane”

Notizie un po’ meno felici arrivano per le due università campane già da tempo inserite nella QS World University Rankings. Pur attestandosi sempre all’interno del range 801-1000, l’Università degli Studi di Salerno  perde alcune posizioni rispetto all’anno scorso. La ricerca resta un punto di forza dell’ateneo salernitano, sebbene con un valore leggermente più basso (High) rispetto all’anno precedente. Al contrario, aumenta lievemente il numero delle citazioni per facoltà, con un indicatore che si attesta a 35,8. Questo valore, in particolare, garantisce all’ateneo salernitano il 387esimo posto a livello mondiale.

In leggero peggioramento anche i risultati l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che si conferma comunque migliore università del Sud Italia. L’ateneo federiciano perde le 32 posizioni guadagnate lo scorso anno e fa un passo indietro, ritornando al 424esimo posto, come già accaduto per la classifica 2020. Per gli analisti QS, la Federico II è nona in Italia e al 183esimo posto tra le università europee.

Per l’ateneo partenopeo la ricerca prodotta si riconferma un indicatore essenziale di eccellenza, che raggiunge un livello molto alto (Very High Research Output). Nonostante una lieve flessione rispetto allo scorso anno, l’ateneo partenopeo ottiene un buon risultato per numero di citazioni per facoltà (citations per faculty), con il valore 57,1 stabile rispetto al 2021. Salda e incoraggiante anche la sua reputazione accademica. La Federico II, infatti, si conferma tra i primi dieci atenei italiani (nona posizione), e passa al 261esimo posto a livello globale.

La Federico II si era già distinta per una valutazione molto importante rilasciata sempre dagli analisti della QS World University Rankings. In particolare, è stata riconosciuta all’ateneo napoletano l’alta qualità delle materie classics and ancient history, per le quali si colloca al 38esimo posto al mondo.

I migliori atenei italiani

Non ci sono grandi sorprese tra i 10 migliori atenei italiani, i cui nomi restano sostanzialmente invariati. Si abbassano, tuttavia, i valori in termini generali. Al primo posto in classifica si conferma il Politecnico di Milano, il quale, tuttavia, perde qualche posizione e scende al 142esimo posto a livello internazionale. A seguire, l’Alma Mater di Bologna (166) e la Sapienza di Roma (171). Mantengono le proprie posizioni, pur peggiorando rispetto allo scorso anno, l’Università di Padova (242), l’Università di Milano (316) e il Politecnico di Torino (334). Nella top-10 degli atenei italiani restano anche l’Università di Pisa (388), la Vita-Salute San Raffaele di Milano (390) la Federico II di Napoli (424), e l’Università di Trento (440).

L’importanza della ricerca e della reputazione in accademia

Il trend della reputazione accademica e dell’impatto della ricerca prodotta si mantiene sostanzialmente positivo per gli atenei italiani. L’Alma Mater di Bologna, per esempio, è il primo ateneo italiano e il 71esimo posto su scala mondiale per quanto riguarda la reputazione accademica. A seguire con scarto davvero ridotto è La Sapienza di Roma, seconda tra gli atenei italiani e 74esima al mondo per lo stesso indicatore.

Ricerca scientifica e alto valore accademico sono indicatori fondamentali da considerare quando si parla di università e higher education. I risultati che gli atenei italiani hanno raggiunto negli ultimi anni riconoscono, infatti, il valore e la dignità alla ricerca dell’Accademia italiana. Ricerca supportata (troppo) spesso da un quantitativo di fondi per la ricerca totalmente inadeguato e molto inferiore rispetto alle disponibilità economiche di altri Paesi europei e non.

È davvero importante, quindi, riconoscere alle università italiane – e, in particolare, a quelle meridionali – il merito di riuscire a produrre, nonostante evidenti disparità, ricerca scientifica di alto livello e ad alto impatto, potendo, così, competere su scala internazionale senza soffrire di complessi di inferiorità.

QS World University Rankings: la top-10

Puntando lo sguardo sul mondo, anche quest’anno ritroviamo il Massachusetts Institute of Technology (MIT) al primo posto della classifica internazionale. La sorpresa, però, non si lascia attendere. Sul podio, infatti, la University of Oxford scala la classifica e dal quinto posto del 2021 sale al secondo, scalzando la Stanford University, che dunque scende in terza posizione. Seguono subito dopo la University of Cambridge (4), Harvard (5), il California Institute of Technology (6), e l’Imperial College London (7). Chiudono la top-10 dei migliori atenei al mondo l’ETH (Swiss Federal Institute of Technology) di Zurigo e la University College London (UCL), arrivando in ottava posizione ex aequo, e la University of Chicago (10).

La QS World University Rankings 2022 è disponibile qui.

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