Napoli soffre. In preda al degrado e alla violenza gratuita. I giovani, anche minorenni, imperversano tra le strade del centro e non, senza un valido motivo.
Assistiamo da ormai più di un mese a continue risse, oltre l’orario del coprifuoco, dove decine di ragazzi si picchiano, riempiendo di schiaffi e pugni magari il loro amico più caro. Per uno sguardo di troppo, per una risposta fraintesa o magari per divertimento.
Una futilità che scatena rabbia, quasi come se si stesse in guerra.
Si, perché vengono girati sempre video degli episodi che puntualmente finiscono sui social e raccolgono migliaia di commenti. Sulle bacheche dei cittadini, come su quelle dei Consiglieri Comunali, Regionali e di qualsiasi rappresentante delle Istituzioni.
Tutti ne vengono a conoscenza ma, data la normalità degli accaduti che avvengono in media due volte durante il weekend, ormai non si interrogano del perché accade tutto questo.
Il 24 Maggio in un lido a Licola, un giovane durante una festa è stato picchiato e preso a bottigliate. Un luogo destinato al sano divertimento, tramutato in un divertimento basato sulla violenza, sulla violazione di qualsiasi regole e sul mancato rispetto dell’essere umano. Il motivo di quanto accaduto non si è saputo, ma nessuna presunta ragione può giustificare comportamenti del genere.
In quella occasione, come da prassi, fu ripresa l’intera scena, come se fosse uno spettacolo. Uno spettacolo da brividi, di quelli che non si dovrebbero mai vedere.
Lo stesso è accaduto a via Bernini al Vomero, tra la notte del 11 e 12 Giugno, dove un numeroso gruppo di ragazzi oltre l’orario del coprifuoco si è pestato con violenza. Per strada, davanti a tutti.
Sempre la notte di sabato 12 giugno a Bacoli, una ventina di ragazzi hanno intrapreso una rissa con caschi e tirapugni tra le auto. Un ragazzo di 22 anni è rimasto anche gravemente ferito.
Tanti, troppi episodi, rigorosamente tutti pubblicati sui social, che palesano una situazione sociale preoccupante. I giovani scelgono la violenza come strumento per divertirsi, per scherzare sino ad arrivare a pestare con forza e cattiveria i loro amici. Senza alcun rispetto per la vita umana altrui.
La ragione di quanto sta accadendo è da rinvenire nella mancanza di poli culturali, di attrazioni che possano raggruppare ragazzi in maniera sana. Di ambienti che possano educare sia i più piccoli sia i grandi al rispetto dell’altro e della natura.
La deriva culturale in atto deve essere oggetto della massima attenzione delle forze dell’ordine, e delle Istituzioni, ma non solo.
Anche i cittadini devono reagire e pretendere un cambio di rotta, non provando sdegno, ma indignazione.
La città è carente di luoghi per i giovani come parchi, spazi di ritrovo dove ascoltare musica o vedere una performance teatrale.
Spazi non degradati, ma spazi puliti dove regni la bellezza.
Questa deve essere la missione del futuro sindaco della città: saper riportare la cultura e la sana socialità tra le strade e tra le persone.