I carabinieri della stazione locale hanno scoperto una gargantuesca piantagione di marijuana a Pompei, in provincia di Napoli. Il fatto assurdo, però, è che hanno appurato che la piantagione fosse stata creata all’interno di un’area demaniale, quella dell’ex Polverificio Borbonico, ricadente nel Comune di Scafati (Provincia di Salerno) e attualmente di proprietà del Parco Archeologico di Pompei. I militari dell’Arma erano impegnati in servizi di controllo del territorio nell’area dell’ex Polverificio: hanno percepito l’odore della cannabis e, riconoscendolo, hanno scoperto un ingresso segreto (nonché abusivo): grazie all’ausilio dei droni, i carabinieri hanno scoperto una vasta area dedita alla coltivazione della marijuana. Nel dettaglio, la piantagione occupava un’area di circa 2mila metri quadrati, tra l’ex Polverificio Borbonico e il centro commerciale La Cartiera di Pompei.
I militari dell’Arma hanno scoperto che alcuni ignoti si sono illecitamente impossessati dell’area demaniale. Hanno piantato lì una serra di marijuana, occultata alla vista dall’esterno dalla fitta vegetazione della zona e accessibile soltanto attraverso l’ingresso abusivo. Quest’ultimo era stato ricavato da una breccia nel muro di cinta dell’ex sito borbonico. La piantagione era irrigata regolarmente e a dovere, come i carabinieri hanno constatato. Gli occupanti la irrigavano attraverso un sistema automatizzato di pompaggio che attingeva direttamente dal vicino fiume Sarno. Al termine delle operazioni, i militari hanno posto sotto sequestro 18mila piante di marijuana, per un peso complessivo di 9 tonnellate della sostanza stupefacente.
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